Franco Mazzieri il sarto di Adriano Celentano è stato molto più di questo.
I suoi abiti e figurini sono conservati al museo laboratorio di via Santa Tecla 3, vicino al Duomo di Milano.

Riceve la benemerenza 2024 in memoria dal Sindaco Roberto Vumbaca a Cesate perché qui ha abitato con la moglie Giovanna.
Nella Biblioteca Civica di Cesate, Maria Grazia Gotelli, giornalista e insegnante, insieme all’Amministrazione e agli amici di Franco, ha organizzato e diretto un susseguirsi di testimonianze in suo onore.
Quarantadue riconoscimenti lungo la sua vita, durata oltre il Covid, presentando lettere e documentazioni per il conseguimento dell’Ambrogino d’oro.

Commossi al racconto di Giuseppe, apprendista sarto che si riposava in laboratorio, dopo ore e ore di cucito, sotto il tavolone, con il callo nel dito medio dove s’infila il ditale.
Ne voleva fare un sarto per uomo.
Lorena, da Bergamo, dopo la Scuola Professionale, decide di andare a Milano e si presenta al Laboratorio di Franco Mazzieri per un colloquio e viene assunta.
La sua formazione e il suo cucito sono così perfetti che sarà presentata dal suo maestro alla sartoria del Teatro La Scala dove tuttora lavora.
Perché un maestro?
Un grande professionista, soprattutto un maestro di vita, di umanità e di bontà.
Sempre con il sorriso, anche se fisicamente provato, sostenuto da una fede incrollabile e da una pratica salutista seguita anche dalla moglie, che consigliava ai suoi amici, avvicinandoli alla natura.

La testimonianza dei due ragazzi gemelli ci offre ancora un altro dettaglio.
Franco Mazzieri il sarto di Adriano Celentano è stato molto più di questo.
Voleva trasmettere alle nuove generazioni la serenità, la fiducia, scorgere sempre l’aspetto positivo negli altri, anche sul lavoro.
Prima si mettono in luce le capacità che tutti abbiamo. Le lagnanze non servono.
Perché lui era un rinato e quindi apprezzava tutto della vita. La morte non esisteva per lui. “C’è un filo continuo con la vita, dopo la vita” – dichiara a Maria Grazia Gotelli, che l’ha intervistato nel 2021 durante il Covid.
Scrive libri, uno fra tutti “La scienza del taglio e cucito”. È pittore e i suoi quadri sono lì esposti insieme alla Mantella d’amore, in velluto verde scuro, una mantella da coppia, ideata da lui.
Tra i suoi disegni viene mostrata una colombina, ritagliata con abile maestria e inviata alla sartoria delle carcerate del penitenziario di Bollate.
A loro sconosciuto, le detenute si commuovono nel ricevere solidarietà e speranza. Tante colombe per ognuna di loro da Franco Mazzieri, non solo sarto di Celentano e di Raf.

Continua il suo dialogo con la moglie deceduta prima di lui e, ricorda il nipote, la foto di coppia nella cornice d’argento è il suo ritratto più autentico. Una coppia indissolubile perché la morte non esiste.