Il legame tra Barbla e Peter Fraefel e la Campania nasce da un colpo di fulmine culturale: durante un viaggio nel Sud Italia, i due artisti svizzeri restano affascinati dalla forza delle feste popolari, dai riti religiosi e dalla vitalità che traspare in ogni angolo delle comunità campane. Da quel momento, comincia un percorso di ricerca che durerà oltre vent’anni, fatto di documentazione fotografica, raccolta di testimonianze, partecipazione diretta alle celebrazioni.

Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel

Nell’intervista contenuta nel volume “Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel”, i due raccontano come la scintilla iniziale si sia accesa proprio assistendo a una festa patronale, tra luminarie, statue e fuochi d’artificio. La loro arte nasce da una posizione di ascolto e osservazione: “Non volevamo spiegare — dicono — ma semplicemente far vedere”. Questo atteggiamento rispettoso si riflette nelle loro opere, che non impongono un significato, ma lo suggeriscono attraverso simboli ricorrenti, come gli ex voto, i santi, le maschere, i dolci tradizionali, le mani e le figure in silhouette.

Barbla e Peater, ecco chi sono

Le pagine biografiche ci raccontano anche le loro radici: Barbla Fraefel-Zah, nata nel 1957 a Chur (Svizzera), si forma tra San Gallo e Zurigo, insegnando arte e lavorando come pittrice e curatrice. Peter Fraefel, nato a Walenstadt nel 1952, è grafico e designer, autore di numerosi progetti visivi e organizzatore culturale. Dal 2006 al 2016 i due dirigono insieme lo studio “Atelier-Grafik” a Zurigo.

Hanno esposto in molte città svizzere e italiane, tra cui San Gallo, Zurigo, Napoli, Roma e Palermo, sviluppando mostre sempre tese a mettere in dialogo arte e società. Hanno collaborato con università, musei e associazioni culturali. Il loro lavoro si è intrecciato, in questo progetto campano, con gli studi di Vito Teti, Guido D’Agostino e del compianto Vito Maggio, studiosi di antropologia e storia delle tradizioni popolari del Mezzogiorno.

Voci del territorio

Nel libro si ringraziano anche numerosi abitanti e operatori culturali del Cilento e del Salernitano, tra cui persone di Campagna, Piaggine, Castelcivita, Magliano, Morigerati, Sala Consilina. La costruzione della mostra è stata infatti un processo collettivo, che ha coinvolto le comunità locali e ha valorizzato le voci dei territori.

Hanno scelto di vivere a Campagna

Da oltre vent’anni, Barbla e Peter Fraefel hanno eletto la città di Campagna, in provincia di Salerno, come loro seconda casa, trascorrendovi gran parte dell’anno. Questo legame profondo con il territorio si è ulteriormente consolidato circa un anno fa, quando hanno inaugurato uno spazio culturale nel cuore del centro storico. Questo luogo è diventato un punto di riferimento per la comunità locale e non solo, ospitando eventi, presentazioni e mostre che celebrano l’arte, la cultura e le tradizioni campane. Grazie a questa iniziativa, i Fraefel continuano a promuovere un dialogo vivo tra passato e presente, locale e globale, offrendo una piattaforma dove le radici culturali possono essere esplorate, condivise e reinterpretate attraverso l’arte contemporanea. 

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di Ornella Trotta

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