Roma – “Il valore di ciò che facciamo si misura nell’impatto sulle persone, non nei numeri”, ha dichiarato Michele Albanese, Presidente della Fondazione Monte Pruno, sottolineando l’importanza di un impegno concreto e autentico al fianco di chi ha bisogno. “Ogni gesto di solidarietà è una scintilla capace di accendere speranza e trasformare la solitudine in comunità. Fare del bene arricchisce non solo chi lo riceve, ma anche chi lo compie, perché nella condivisione si trova il senso più profondo del vivere insieme”.
Con questo spirito, la Fondazione Monte Pruno partecipa alla 22^ Conferenza Internazionale sulla Distrofia Muscolare di Duchenne e Becker, evento di grande rilievo dedicato all’innovazione nel welfare sociale e alla collaborazione tra Terzo Settore, Aziende e Fondazioni, in corso presso l’Ergife Palace Hotel di Roma fino a domani 2 marzo.
La comunità di cura
La conferenza si concentra sulla sperimentazione di modelli innovativi per la creazione di una “comunità di cura”, capace di integrare stakeholder pubblici e privati per rispondere ai bisogni sanitari e promuovere un benessere olistico.
Associazionismo e ascolto
Durante la sessione inaugurale, moderata da Massimo Coen Cagli, Direttore Scientifico della Scuola di Fundraising di Roma, sono stati approfonditi temi chiave come il ruolo delle associazioni pazienti, l’importanza dell’ascolto dei bisogni e le opportunità offerte dal Secondo Welfare.
Tra gli interventi di rilievo, Chiara Lodi Rizzini, Ricercatrice presso Secondo Welfare – Università degli Studi di Milano, e Ugo Morelli, Professore di Scienze Cognitive Applicate all’Università Federico II di Napoli, hanno analizzato il valore delle partnership nel settore della salute e del benessere sociale.
La Fondazione Monte Pruno
La partecipazione della Fondazione Monte Pruno conferma il suo impegno nella promozione di iniziative di valore, capaci di generare un impatto sociale positivo e duraturo, contribuendo alla costruzione di modelli di welfare innovativi e sostenibili.