Eboli. Il 21 Febbraio si terrà ad Eboli, nella Sala San Lorenzo del centro storico, la presentazione del nuovo libro di Stefania Limiti: “Quel che resta del caso Moro”, opera che ripercorre i momenti salienti del rapimento e dell’assassinio dell’Onorevole Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse.
Il Caso Moro
La mattina del 16 Marzo 1978, l’allora presidente e membro fondatore della Democrazia Cristiana Aldo Romeo Luigi Moro venne sequestrato dalle BR, le quali intercettarono la sua auto in via Valerio Fani (Roma) e uccisero nell’ agguato i membri della scorta. Il tutto accadde proprio nel giorno in cui il nuovo governo di Giulio Andreotti stava per essere presentato in Parlamento. Passarono 55 giorni, durante i quali i brigatisti chiesero invano il rilascio dei loro compagni di lotta in cambio della vita dello statista. Alla fine, il 9 Maggio di quello stesso anno, il corpo di Aldo Moro fu ritrovato nel portabagagli di una Renault 4 in via Michelangelo Caetani. Era esattamente a metà strada tra via delle Botteghe Oscure e Piazza del Gesù, rispettivamente sedi del PCI e della DC.
L’ opera divulgativa Stefania Limiti
Laureata in scienze politiche a l’università La Sapienza e giornalista per “Il Fatto Quotidiano”, “L’Espresso” e “Left”, la giornalista Stefania Limiti si occupa ormai da anni della ricostruzioni dei punti più oscuri della storia italiana. La saggistica prodotta dall’ autrice, figlia di uno studio accurato delle fonti e di una resa dei fatti scevra da qualunque forma di romanticheria, spazia dagli eventi legati alle bombe del ’92-’93 (“La strategia dell’inganno”), l’organizzazione Gladio (“Doppio Livello”), il cosiddetto Noto Servizio (“L’ anello della Repubblica”) e ovviamente il caso Aldo Moro.
Perché il Caso Moro fa ancora discutere?
Come la stessa autrice ricorda, i fatti sono stati raccontati in molti romanzi, film e documentari incentrati sulla vita dell’Onorevole e sugli eventi legati a quei 55 giorni di orrore e paura. Ma il caso Moro non è un “romanzo criminale”, è un fatto “politico”. E come tale, esso trova le sue radici nella scuola, nella famiglia, nella fabbrica, nell’ università e nell’ esperienza della lotta armata, ma queste radici si sono perse nella palude delle omissioni e all’ omertà.
Ombre della Prima Repubblica.
Quello che Stefania Limiti vuole offrire ai suoi lettori non sono inedite e sconvolgenti documentazioni ma un punto di vista che si propone di analizzare le BR come soggetto politico, allo scopo non di legittimare, ma di comprendere quanto accaduto. L’ obbiettivo è fare luce sul motivo della scelta di Moro come bersaglio e su cosa fece desistere gli apparati statali dal muoversi per ottenere la sua liberazione. Agghiaccianti in tal senso, furono le dichiarazioni di Prospero Gallinari riportate dalla stessa autrice: “Bastava una mossa per liberare Moro, noi saremmo stati costretti a lasciarlo andare”. Tra le omissioni sull’ esistenza di Gladio, la mancata liberazione e i contatti tra l’Onorevole Napolitano e l’ambasciatore statunitense Gardner “Quel che resta del caso Moro” vuole togliere anni di polvere addensata in anni di omertà dallo specchio che riflette l’ immagine della Prima Repubblica.