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Gli antifascisti di Castelnuovo di Conza, storie di coraggio e di resistenza nel nuovo libro di Galzerano

Ci sono libri che raccontano la storia. E poi ci sono libri che la riportano in vita, che spalancano il sipario sul passato e danno voce a chi è stato ridotto al silenzio. Gli Antifascisti di Castelnuovo di Conza di Giuseppe Galzerano è uno di questi. Non è solo un saggio storico, ma un atto di giustizia. Una restituzione di dignità.

Giuseppe Galzerano

Giuseppe Galzerano scava nel passsato e lo riporta alla luce con pazienza e determinazione, come un archeologo che non si accontenta di ciò che è già noto, ma scava sempre più a fondo per scoprire verità dimenticate. Il suo lavoro di ricerca è una missione, un atto di giustizia nei confronti di chi la storia ha provato a seppellire nell’oblio.

Antifascisti a Castelnuovo di Conza

Quando si parla di antifascismo, spesso il pensiero corre alle grandi città, alle figure di spicco della Resistenza, ai nomi scolpiti nei libri di scuola. Ma Galzerano ci porta in un piccolo paese della provincia di Salerno, Castelnuovo di Conza, dove l’opposizione al regime non fu meno intensa, non fu meno coraggiosa. Cinque uomini – Vito Annicchiarico, Pasquale Caprio, Donato Conte, Antonio Cozzarelli, Giuseppe Del Vecchio e Temistocle Ricciulli – furono perseguitati, esiliati, confinati. Alcuni finirono nelle carceri fasciste, altri dovettero lasciare l’Italia, spezzati ma mai piegati.

Una ricerca scientifica che fa luce sulle ombre della storia

Quello che colpisce di questo libro è la meticolosità della ricerca. Galzerano non si limita a raccontare: va negli archivi, scava tra le carte polverose, riporta alla luce lettere, documenti di polizia, interrogatori, testimonianze. Ci mostra la brutalità del regime fascista con i suoi metodi di repressione spietata: schedature, controlli ossessivi, condanne al confino senza processo. Leggere le parole di chi ha subito tutto questo è come sentire le loro voci, spezzate dalla paura ma mai domate.

Donato Conte

Donato Conte, medico e poeta, scriveva lettere a Benedetto Croce, discutendo di libertà e giustizia con una lucidità straordinaria. Temistocle Ricciulli combatté nella Guerra di Spagna, curando i feriti sul campo di battaglia con la moglie Geneviève Fournier. La sua vita fu un susseguirsi di sacrifici, fino alla sua morte a Roma nel 1973.

Pasquale Caprio

Pasquale Caprio, un semplice bracciante, venne condannato per aver osato dire che il governo di Stalin era più forte di quello di Mussolini. Bastava una frase, una sola parola, per essere marchiati come sovversivi e perseguitati senza pietà.

Personaggi che parlano al presente

Questo libro non è solo un viaggio nel passato. È un avvertimento per il presente. In un’epoca in cui la memoria storica sembra affievolirsi, in cui il fascismo viene talvolta banalizzato o sminuito, leggere Gli Antifascisti di Castelnuovo di Conza significa ricordare quanto sia costato conquistare la libertà di cui oggi godiamo. Significa capire che l’antifascismo non è solo un concetto astratto, ma il frutto della sofferenza e del coraggio di uomini veri, con volti e nomi troppo spesso dimenticati.

Un’opera necessaria

Galzerano ha scritto un libro che non si può ignorare. Un libro che dovrebbe essere letto nelle scuole, discusso nelle piazze, custodito nelle biblioteche di chi crede che la storia non sia solo un elenco di date, ma un insieme di battaglie, di sogni, di speranze.

Lettere e fotografie

Significative le fonti che l’autore ha prodotto.

Le lettere di Temistocle Ricciulli a Giovanna Berneri conservate presso l’Archivio Aurelio Chessa-Famiglia Berneri .

Le lettere di Donato Conte a Benedetto Croce, archiviate presso la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce .

Le lettere di Guido Checchi a Emilio Lussu, conservate nella Biblioteca Comunale di Follonica.

Le immagini e le fotografie

A pagina 325 troviamo un indice delle Illustrazioni, una delle fotografie più rilevanti è quella del fascicolo di Temistocle Ricciulli nel Casellario Politico Centrale.

La libertà conquistata con dolore e sacrificio

La libertà non è mai stata regalata. È stata conquistata con il dolore e il sacrificio. E questo libro ce lo ricorda con forza.

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di Ornella Trotta

Ornella Trotta

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