Dopo cinquant’anni Goldrake torna in Italia; dal 6 gennaio su Raidue sarà possibile rivedere sul piccolo schermo le avventure di Acatrus, Venusia e Alcor.
A distanza di quarantanove anni dall’esordio giapponese dell’anime, trasmesso poi in Italia con enorme successo a partire dal 1978, la Rai porta a Lucca Comic & Games un reboot della serie animata degli anni Settanta “UFO Robot Goldrake”, basata sul manga creato da Go Nagai.
Su iniziativa della Rai il principe Duke con il robot Goldrake tornano prossimamente su Rai 2 dal 6 gennaio in prima serata con una nuova serie in 13 episodi.
dopo un devastante attacco delle forze di Vega contro il pianeta Fleed, il principe Duke e Goldrake fuggono sulla Terra.
Una volta nel nuovo mondo, il dottor Procton e Alcor, coraggioso pilota di un robot chiamato Mazinga Z, corrono in soccorso del principe che nel frattempo ha perso la memoria.
Duke viene adottato dal dottor Procton e cambia il suo nome in Actarus.
Mentre i due lavorano insieme per scoprire l’origine degli strani oggetti apparsi nel cielo della città, subiscono un attacco nemico che costringe Actarus a recuperare i ricordi del passato.
Dopo cinquant’anni Goldrake torna in Italia con una nuova veste grafica e con una sceneggiatura sicuramente più dinamica per adattarla ad un nuovo pubblico di teenager.
(ecco il link al nuovo trailer www.youtube.com/watch?v=DYE03ON2uds ).
Curiosamente, fu proprio RAI a far conoscere in Italia Goldrake, uno dei più noti e famosi personaggi del fumetto e dell’animazione giapponese, creato da Go Nagai.
La prima serie animata fu trasmessa nel 1978, sempre su RAI 2.
All’epoca non sapevamo nulla di anime o manga, per noi si trattava di “cartoni animati”; in realtà era molto di più, era un vero e proprio ponte tra due culture apparentemente distanti.
In un mondo senza internet, dove le telefonate si facevano in teleselezione per risparmiare e si viaggiava in treno, il Giappone era un nome dal sapore esotico che lasciava aperto lo spazio all’immaginazione.
Da questa finestra entrava nelle nostre case un universo futuribile, in cui l’uomo aveva svelato i segreti della materia e della fisica, per trasformarli in robot al servizio del bene contro ogni malvagio dallo spazio profondo.
Da bambini guardavamo le avventure di Actarus tra suoni roboanti e colori rutilanti e pensavamo che un giorno tutto sarebbe stato realizzato.
Ma non potevamo immaginare che quella stessa finestra avrebbe collegato noi e il Giappone con legami strettissimi.
distanze annullate da migliaia di turisti che dall’estremo e fascinoso oriente venivano ad ammirare le bellezze del rinascimento italiano.
Vincoli cementati da super eroi nostrani in carne ed ossa che entrarono nelle case dei giapponesi per non uscirne più.
Giuliano Gemma, un nome che ancora oggi suscita ammirazione e rispetto nel paese del Sol Levante.
Più di un attore, una vera e propria icona per tutti i giapponesi, che facevano un incessante pellegrinaggio nella sua villa della provincia romana per salutare il loro beniamino.
La Suzuki gli dedicò uno scooter e i suoi arrivi in aeroporto erano dei veri e propri bagni di folla (un bel documentario ci racconta tutto: https://www.davinotti.com/film/giuliano-gemma-un-italiano-nel-mondo/34481).
Tra il ritorno di Goldrake e una pistola per Ringo Italia e Giappone non si sono più lasciati.
Per saperne di più su Giuliano Gemma e la sua fama in Giappone:
nocturno.it/memorial-giuliano-gemma/;
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