Ogni dieci anni, va in scena in Baviera la Passione di Gesù. Il luogo è Oberammergau, ridente località alle pendici delle alpi, ma andiamo con ordine.
La storia che ha portato in Baviera la Passione di Gesù affonda le sue radici nel 1634, quando l’Europa era stretta nella morsa della peste nera (per intenderci, quella descritta anche dal Manzoni).
Tra medici improvvisati e untori più o meno accertati (leggete la “Storia della colonna infame”), le comunità provavano a difendersi come meglio potevano dal contagio.
Il villaggio di Oberammergau scelse l’isolamento, chiudendosi ad ogni contatto esterno, sperando di tenere il morbo lontano, ma la peste fece il suo terribile ingresso (suggerisco “La maschera della morte rossa”) e nel 1632 si contavano un centinaio di morti.
I cittadini superstiti decisero nel 1633 (nel pieno della guerra dei 30 anni) di raccomandare la risoluzione del problema a Dio, formulando un singolare ex voto: se la città fosse stata liberata dalla peste, tutta la popolazione di Oberammergau avrebbe organizzato e partecipato alla rappresentazione teatrale della Passione di Cristo.
Il primo spettacolo venne messo in scena nel 1634, a Pentecoste; da allora, ininterrottamente, ogni dieci anni va in scena in Baviera la passione di Gesù. Solo l’epidemia di COVID ha costretto la sospensione delle rappresentazioni.
La rappresentazione coinvolge tutti i cittadini di Oberammergau, infatti è la più grande rappresentazione teatrale amatoriale del mondo, dal 2014 inserita nell’elenco dei patrimoni immateriali dell’UNESCO.
I requisiti per partecipare sono abbastanza stringenti: essere nati ad Oberammergau o vivere lì da almeno 20 anni; tutti gli attori devono astenersi dal radersi la barba e dal tagliarsi i capelli durante l’anno precedente le rappresentazioni. Tra cast artistico, musicisti e tecnici sono coinvolte circa 2000 persone.
Questo particolare rende la piccola cittadina di Oberammergau particolarmente dedita all’arte.
Lo spettacolo va in scena da maggio ad ottobre, dura 11 atti (circa 5 ore) ed è il risultato di un notevole lavoro di sceneggiatura e fotografia; i testi originari risalgono al 1500. La piccola città bavarese (ad oggi circa 5000 abitanti) nel 1815 ha inaugurato un teatro degno delle maggiori città europee, il Passionstheater.
A parte l’intenso afflusso dei turisti, molte personalità hanno assistito alla rappresentazione della Passione.
Tra i più noti si annoverano Elisabetta di Baviera (più tardi Sissi Imperatrice d’Austria), re Ludwig II, il compositore Franz Liszt, Alexandre Eiffel, il compositore Richard Strauss, il Cardinale Ratti (diventerà Papa Pio XI), Giacomo Puccini, l’industriale Henry Ford, Jean Paul Sartre.
Nel 1934 assistettero Hitler e Goebbels. Nel 1950 tra gli spettatori si trovava Konrad Adenauer e il Gen. Eisenhower. Più recentemente troviamo il cardinale Ratzinger, Angela Merkel, Ian McKellen.
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