CAGGIANO. Artigianato e arte: queste le due parole simbolo della serata organizzata sabato 7 dicembre al castello del Guiscardo di Caggiano, per presentare la mostra VIP – Vento In Poppa dell’artista Leonardo Gianì.
Leonardo Gianì è uno scultore siciliano la cui carriera artistica è un viaggio tra tradizione e innovazione. Nato con una passione innata per il “plasmare” la materia, ha trasformato il suo amore per la pietra in una missione artistica.
Nasce il 3 febbraio 1976 a Corleone e fin dall’infanzia mostra un forte interesse per l’arte, dedicandosi al disegno e all’anatomia artistica. La sua passione si rivolge in particolare alla pietra, un elemento naturale abbondante nel suo territorio.
[bio dal sito web dell’artista]
Durante i suoi studi accademici in Toscana, Leonardo conosce e si innamora di Antonella Carucci, scultrice caggianese. Assieme a lei decideranno di abitare nel piccolo centro campano, creando una famiglia e continuando a condividere l’amore per tutto ciò che è plasmabile. Come un pezzo di marmo.
Ed è proprio questo il materiale protagonista di VIP – Vento In Poppa. Le sculture realizzate da Gianì, infatti, rappresentano delle piccole barche a vela nate dagli scarti di vari tipi di marmo.
Ma ridurre a semplici sculture le opere di Leonardo non sarebbe giusto. Dietro ognuna di esse si cela un mondo intero, fatto di simboli e significati lungi dall’esser banali.
Ciascun relatore, durante il convivio, ha in effetti sottolineato, da differenti punti divista, la forza interiore dell’artista.
Artigianato, arte, sperimentazione: andare e tornare “con il vento in poppa”, avendo il coraggio di resistere in una realtà piccola come può essere quella di un paesino di montagna.
Proprio come un pezzo di marmo di scarto, che lui fa risorgere lavorandolo e abbellendolo. E facendolo divenire, di nuovo, parte dell’armonia circostante.
Con queste parole, il professor Pasquale Persico elogia la passione e la voglia di sperimentare partendo da qualcosa che sembra già perduto, ma che in realtà può risorgere a nuova vita.
L’architetto Giuseppe Cafaro, da sempre attento a coniugare il moderno con ciò che è già esistente, pone l’accento sui nostri luoghi, da sempre pronti a dialogare col nuovo. Gli stessi luoghi che accolgono a braccia aperte l’ingegno e la simpatia di Leonardo, che accoglie con un sorriso e con la mano tesa tutto il pubblico accorso ad assistere alla sua mostra. Una serata che introduce direttamente nel periodo natalizio, ricco di gioia e colori soprattutto per i più piccoli.
Grazie a Biagio Limongi, docente di Liceo Artistico, ci immergiamo in una vera e propria lezione d’arte che, partendo dagli albori, arriva fino ai giorni nostri con un unico leitmotiv: la barca a vela. da Giona a Noè, da Picasso a Cattelan passando per Pistoletto, molti sono gli artisti che hanno raccontato il viaggio, anche inteso in maniera del tutto interiore. E il buon Ulisse ne sa qualcosa!
Il Presidente della Comunità Montana del Tanagro-Alto e Medio Sele Giovanni Caggiano e Gianluca Vegliante, ideatore di “Monaci Digitali”, aprono e chiudono la serata con un unico focus accomunante: la “restanza”. La volontà sempre più forte di tornare alle origini, di riappropriarsi delle proprie radici cercando di realizzare i nostri sogni.
La vela è la spinta, la propulsione che deriva dall’energia naturale del vento. E l’energia cos’è se non connessione, apertura mentale. Senza di essa siamo condannati all’immobilità.
Tutto questo, negli ultimi anni, si respira soprattutto tra i giovanissimi.
Non possiamo che esserne compiaciuti.
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