Erano gli anni Venti del secolo scorso quando la Fiaccolata di Sant’Antuniello percorse per la prima volta le strade di Polla, in provincia di Salerno.
Da allora la manifestazione, nata per iniziativa dei Frati Minori Francescani del Convento di Sant’Antonio, ha continuato a raccogliere consensi fino a divenire, nel 2024, Patrimonio Immateriale della Campania.
Attualmente sono 124 i patrimoni immateriali della regione.
La Fiaccolata di Sant’Antuniello rientra, in particolare, nella sezione Celebrazioni dell’Inventario del patrimonio culturale della Campania, che include i riti, le feste e le manifestazioni popolari.
Le altre sezioni sono Espressioni, Cultura agro-alimentare e Saperi. Da quest’anno, catalogata in quest’ultima è anche la tradizione bandistica della vicina Sassano.
Dal 5 al 7 dicembre si è svolta al NEXT di Capaccio-Paestum la seconda edizione della Rassegna del Patrimonio Immateriale della Campania.
Una tre giorni per conoscere, attraverso stand, tavole rotonde, degustazioni e laboratori, le bellezze della regione.
Negli spazi dell’Ex Tabacchificio, con un proprio stand espositivo, c’erano anche i rappresentanti dell’Associazione Sant’Antuniello, che da circa 30 anni garantisce continuità alla fiaccolata.
Al fine di promuovere l’iniziativa in tutta la Campania, i soci hanno fornito materiale a studenti, turisti, giornalisti e dialogato con enti e associazioni.
La sera del 12 giugno, la fiaccolata parte dal piazzale del Convento di Sant’Antonio e attraversa tutta Polla. In ogni quartiere la statuetta del Santo è accolta con l’accensione di grandi falò e, sorretta dai fedeli, fa tre giri propiziatori intorno al fuoco.
Durante tutto il periodo della Tredicina di Sant’Antonio, l’Associazione Sant’Antuniello, oltre a gestire la festa popolare, provvede ad organizzare giochi, spettacoli, manifestazioni canore ed agonistiche, e ad allestire chioschi di ristoro.
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