NAPOLI. Chi l’avrebbe mai detto che una ciabatta nei reni potesse far ridere così tanto? Giuseppe “Mandrake” Ninno, con la sua famiglia Imbarazzi, ci riesce alla grande, conquistando il cuore di milioni di italiani, piccoli e grandi. Dallo smartphone al palcoscenico, continua a colpi di sold out la sua prima tournée teatrale, che ieri sera ha fatto tappa al teatro Totò.
Content creator dall’estate del 2011, Giuseppe Ninno, nato a Brindisi 40 anni fa, raggiunge quest’anno il traguardo alquanto ragguardevole di più di un miliardo di visualizzazioni social.
Eppure Mandrake non nasce influencer.
Prima di diventare un fenomeno del web, infatti, Giuseppe lavorava nel mondo della finanza. Ma la sua vera passione era la comicità, e alla fine, alla veneranda età di 37 anni, ha deciso di seguire il suo cuore. Broker di stanza a Roma, è lì che gli affibbiano il curioso appellativo, tratto dal personaggio di Proietti in Febbre da Cavallo, che nell’incipit del film si presenta così:
<<Mandrake,per via delle mie innate doti trasformistiche e per via del sorriso magico che, non per vantarmi, mi colloca per vocazione nel mondo dello spettacolo..>>.
Si può dire che chi gli affibbiò proprio quel nickname ci abbia davvero visto lungo!
Dopo i primi video, in cui faceva il verso a personaggi vicini alla sua realtà di ogni giorno, nasce la famiglia Imbarazzi che è composta da padre, madre e figlioletto.
Attorno a loro, come nella miglior sit – com americana di matrice ’80/’90 ruotano una serie di stravaganti personaggi, tutti (o quasi) interpretati dallo stesso Giuseppe.
La magia di Mandrake sta proprio nella sua capacità di trasformarsi: con una semplice parrucca e un cambio d’abito (sugli outfit gli si potrebbe fare causa e si vincerebbe a mani basse), dà vita a una galleria di personaggi indimenticabili.
Ma non è solo l’aspetto esteriore a fare la differenza. Dietro ogni personaggio, c’è un’anima, una storia, un modo di vedere il mondo. E proprio questo rende i suoi video così irresistibili: siamo tutti un po’ Imbarazzi, con le nostre piccole manie e i nostri grandi sogni.
Mandrake racconta lo stereotipo della famiglia tipo di 30 anni fa, col figlio indisponente, il marito tutto TV e divano e la mamma campionessa olimpionica di lancio della cucchiarella.
Ma è con i video dei vari “gruppi di mamme su whatsapp” che tocca vette comiche altissime. Tutto materiale proveniente dai suggerimenti che gli vengono dati, oramai di default, senza neanche più che li chieda, da tutta Italia.
Eppure, affermare che tutto questo faccia solo ridere , sarebbe riduttivo.
Nel suo spettacolo itinerante, infatti, non c’è spazio solo per le risate, ma si riscontra ben altro.
Non è scontato che uno youtuber (per i boomer: no, non è una parolaccia) nato come comico possa strappare al pubblico, nel bel mezzo dei suoi strampalati dialoghi “tra sé e sé”, attimi di riflessione misti a malinconia. Di certo è proprio questa la sua forza.
Chi deciderà di andare a vederlo a teatro si accorgerà ben presto che in Giuseppe Mandrake Ninno non esiste banale retorica o frasi formulate solo per gli applausi, bensì un racconto vivido e sottilmente aspro della realtà. D’altronde, come lui stesso ha affermato in una sua dichiarazione passata:
<< Mi limito semplicemente a raccontare la verità. È lei che fa ridere. Non io. >>
Dal vivo è possibile apprezzare diverse sfumature del giovane attore, che nei video potrebbero sfuggire. Apprezzatissimo, non so se voluto o capitato (o forse semplicemente perché presente nel DNA di un qualsivoglia real “figlio degli Anni ’80”), il battito di mani tipico alla Lino Banfi, a omaggiare il famoso conterraneo con cui tempo fa ha girato uno dei suoi divertentissimi video.
Non si può che augurargli di continuare così, e soprattutto di restare così: accogliente e disponibile verso i bambini e anche verso i diversamente piccoli, a cui a ogni fine serata non nega foto e autografi, ma soprattutto portatore di più di qualche insegnamento che, al giorno d’oggi, può certamente fare la differenza in piccole menti ancora da formare.
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