Scuola primaria Sant’Antonio di Sala Consilina

Passa, passa anche la terza ora, poi ci sarà la quarta ora. Poi andremo a pranzo. Bresaola e carote lesse anche oggi. Forse broccoli, con un po’ di olio.
No, l’olio no. Ci metterò due gocce di limone. Alda e Rosina parlano durante la lezione di scrittura. Le parole degli altri bloccano i pensieri. Ho fatto spostare Alda, adesso starà seduta accanto a Sonia al primo banco. Mi sono arrabbiata. E’ dura fare la prof, pretendere il silenzio quando si lavora. Poi passa, qualche minuto e la rabbia sbollisce. Sbollisce, si scrive proprio così? O si scrive sbolle? Vanno bene entrambi. Quanto è grande la lingua italiana, incerta, incerta come il tempo di ottobre quando non so cosa mettere addosso. Ora sta per suonare la campanella, sono seduta alla cattedra della quinta H al primo piano. La Divina Commedia dell’enciclopedia Treccani, Paradiso, canto primo ha la copertina cartonata rossa, spicca sul laminato bianco della cattedra. Il registro aperto. Lo spigolo in alto a destra dell’I pad lambisce il registro di classe di carta, poi si sposta, lo sposto, copre a metà la scritta “provvedimenti disciplinari”.
Le penne sul registro accanto ai fazzolettini imbevuti. Mi salvano dai virus e dagli acari. Forse. Sono tremendamente allergica. Sandro si è fermato, non va avanti nella scrittura libera. Ripetiamo il primo esercizio, ancora cinque minuti a scrivere la testa bassa sul foglio bianco. Bisogna ripetere la frase, allitterare per superare i blocchi.

Allitteriamo.

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di Ornella Trotta

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