Sacro

Il Cammino Caggiano-Viggiano candidato UNESCO

Tutto è iniziato qualche anno fa, quando un gruppo di giovani caggianesi, appassionati di trekking e devoti alla Madonna Nera, ha avuto l’idea di riprendere l’antica tradizione del pellegrinaggio a piedi da Caggiano a Viggiano.

Ripercorrendo gli stessi sentieri battuti dai fedeli di un tempo, hanno ridato vita a un rito che univa i due comuni, già gemellati da decenni, nel nome della fede mariana. Da questa passione è nata la Caggiano Escursioni Verticali, un’associazione che oggi organizza e promuove questo emozionante percorso, unendo fede e sport.

Il Presidente Nicola Manisera ci racconta come è nato questo “viaggio”.

 

Innanzitutto ci tengo a dire che il percorso che noi facciamo attualmente ce lo siamo letteralmente conquistato, nel corso degli anni. Abbiamo fatto molte prove all’inizio, prima di poterci portare un gruppo di persone.

Colui che ha avuto l’idea di rifare il Cammino è stato Antonio Altilio, presente purtroppo non più fisicamente, ma di certo spiritualmente in tutte le nostre escursioni. Andando avanti col progetto, parlando con l’indigeno locale che ci suggeriva un sentiero che poteva farci guadagnare tempo, provando e riprovando, abbiamo delineato un percorso che, ormai, è ben definito.

Lungo il percorso, nei punti cardine, abbiamo posizionato dei cippi.

Quello che ci muove è la pura e semplice devozione per la Madonna Nera di Viggiano. Esistono altri gruppi che partono a piedi e fanno pagare un piccolo contributo, che serve al trasporto bagagli e ad altre comodità, di cui noi facciamo volentieri a meno. Da noi non c’è nessuno scopo di lucro o altro.

Zaino in spalla e si parte!

 

Esatto. Quest’anno, anche per celebrare i nostri 10 anni di attività, lo abbiamo fatto anche a maggio, ma solitamente il Cammino viene fatto a cavallo del primo fine settimana di settembre, proprio quando a Viggiano si festeggia la Madonna. Partiamo il giovedì per arrivare il sabato mattina, sul monte, alle 8:00 insieme con il “cinto” di Caggiano.

Il “cinto” segue il sentiero che fanno tutti, ossia il versante sud del monte. Noi percorriamo invece il versante nord. Si tratta di un antico tratturo che oggi si intravede a malapena e che veniva percorso dai pellegrini che venivano da Calvello, Marsico e Villa D’Agri.

Ci sono anche altre attività che svolgete periodicamente con l’Associazione?

 

Sì, certo. Abbiamo un’associazione che ormai è consolidata da anni sul territorio. Però Caggiano Escursioni Verticali è sicuramente una conseguenza del Cammino. È nata dopo, per dare un punto di appoggio e di riferimento agli appassionati di trekking. Il Cammino è un progetto che ormai va da solo; a noi serviva semplicemente qualcosa che coordinasse un po’ il tutto.

Ad oggi Escursioni Verticali conta più o meno una cinquantina di iscritti e abbiamo un calendario che dura tutto l’anno solare e che ogni mese, a seconda delle stagioni prevede un’escursione o più di una.

L’altro giorno, per esempio, siamo stati chiamati per accompagnare un gruppo di persone sul sentiero che percorrono i corridori della corsa campestre di Serra San Giacomo (la corsa si svolge a piedi nudi e si tiene l’ultima domenica di agosto nella vicina cittadina di Salvitelle, in onore di San Sebastiano Martire. ndr). Naturalmente non gli abbiamo fatto fare il sentiero che fanno loro, che è molto ripido, ma abbiamo percorso la montagna a zig-zag mostrando loro la pendenza e la difficoltà con cui si cimentano i partecipanti alla corsa.

Torniamo al Cammino Caggiano-Viggiano. Quanto è lungo, qual è il percorso?

 

Il Cammino sta crescendo. Inizia a farsi conoscere. Si sviluppa su circa 60 km, attraversando diversi comuni tra cui Caggiano, Sant’Angelo le Fratte, Brienza, Sasso di Castalda, Calvello, Marsico Nuovo, Marsicovetere e infine Viggiano.

Parte sui Monti della Maddalena, di cui Capo la Serra ( montagna di Caggiano) è il capolinea, e termina sul Sirino. Percorriamo la prima parte dei Monti della Maddalena e poi ci spostiamo sull’Appennino Lucano. Durante il Cammino facciamo delle live per incuriosire gli appassionati e sempre più spesso capitano foto di gruppi o singoli vicino a uno dei nostri cippi. In questo ci aiutano molto i social, che quando ben utilizzati possono fare tanto. Capita che un appassionato di trekking che frequenta gli stessi sentieri che battiamo noi, si imbatta in uno dei nostri cippi e voglia saperne di più. Ecco che le varie pagine che raccontano il trekking nelle nostre zone li aiuta a conoscere la storia del Cammino Caggiano-Viggiano.

C’è gente che ci segue da quando partiamo fino a quando arriviamo. Gente che ci aspetta lungo il tragitto, nei paesi. Il Cammino è vivo, cresce ed è un qualcosa da tramandare e, assolutamente, da non tenere per sé.

Se in futuro non ci sarà almeno un giovane che continuerà a farlo quando io non potrò più, vorrà dire che avremo solo sprecato tempo e fatica. Ma io sono fiducioso, perché tocco con mano la voglia, il desiderio di unirsi in qualcosa che ti muove prima di tutto spiritualmente.

Degli 8 comuni toccati, sempre più numerose sono le persone che si uniscono a noi già da Caggiano. Iniziamo a “fare la voce grossa”, insomma.

 

 

Prende la parola il giovane Mario Lorusso, componente del Direttivo e anche lui ci racconta il suo Cammino.

 

Ero abbastanza piccolo quando ho iniziato questa avventura. E l’ho fatto e continuo a farlo per la passione che ho per la montagna e per il trekking, ma soprattutto per devozione alla Madonna.

Mi par di capire che la questione trekking, nel caso del Cammino, passa sicuramente in secondo piano…

 

Quando Antonio decise questa cosa, da subito ci siamo resi conto che a spingerci fosse qualcosa di più che la semplice voglia di scoprire nuovi sentieri e vecchi tratturi.

Negli anni, si è andata creando una strana alchimia tra i partecipanti.

Nei 3 giorni in cui tu ti sproni l’un l’altro, ti aiuti a vicenda, condividi le fatiche, riesci a creare rapporti che vanno oltre l’amicizia, oltre la fratellanza.

C’è stato un anno in cui l’attuale sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, ha viaggiato assieme a noi. Posso dire che anche con lui è nata una bella amicizia. Ci tiene ad accoglierci a Piazza Papa Giovanni XXIII, si preoccupa di farci trovare le docce e un pulmino pronto, nonostante sia impegnato in prima persona con i festeggiamenti anche laici che si svolgono in paese. Un’amicizia, insomma, nata in quei 3 giorni tra le montagne, ma che continua tutto l’anno.

Al giorno d’oggi può sembrare un po’ anacronistico, ma tant’è!

Durante la Pandemia vi siete fermati?

No, neanche il Covid-19 ci ha fermato!

Il Cammino è stato fatto, anzi lo abbiamo allungato di 12 km perché la Madonna non era sul Monte, ma altrove. E la gente è rimasta piacevolmente colpita da questo.

Abbiamo sfidato tutto e tutti e continueremo a farlo, in nome di Maria.

Il Cammino Caggiano-Viggiano è stato candidato a diventare Patrimonio dell’Umanità UNESCO, grazie al suo valore storico, culturale e religioso.

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di Marianna Addesso

Marianna Addesso

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