A domani, il cortometraggio scritto dai giovani detenuti di Nisida
GIFFONI VALLE PIANA (SA). Arturo è un detenuto del carcere minorile di Nisida. Nei suoi occhi brilla un’accecante voglia di libertà e di riscatto.
Il ragazzo è impegnato a raccogliere rifiuti in spiaggia, quando incontra una giovane turista americana. Tra di loro nasce una magica intesa finché non arriva l’ora di congedarsi. Arturo le dice «A domani», ma sa bene che non la rivedrà.
A domani è lo short movie realizzato nell’ambito del progetto “La voce dei giovani” e presentato questa mattina al Giffoni Film Festival.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Comune di Napoli, l’Istituto Penale per i minorenni di Nisida e Giffoni Innovation Hub.
«Ognuno di noi ha bisogno di una seconda opportunità. Dobbiamo dare il nostro contributo per salvare l’esistenza di persone il cui destino sembrerebbe già scritto». A dirlo è il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, durante la presentazione del film.
Insieme a lui, sul palco, il regista Emanuele Vicorito, il delegato del sindaco di Napoli per l’industria musicale e l’audiovisivo Ferdinando Tozzi e il coordinatore Area pedagogica Istituto Penale per Minorenni di Nisida Paolo Spada.
Realizzato dalla Mad Entertainment di Napoli, il film è il risultato di un laboratorio di scrittura collettiva tenuto dai giovani detenuti di Nisida.
«Il mondo ha bisogno di cura e di attenzione, non accetto l’indifferenza e la disattenzione» dichiara il primo cittadino, sottolineando come sia compito della politica non lasciare indietro nessuno.
«Ci sono categorie di persone che a priori vengono scartate. Così facendo si rinuncia al senso profondo dell’umanità. Una vera democrazia è un luogo in cui si dà opportunità a tutti». È questo il messaggio più profondo che arriva dal corto.
«C’è un pezzo di Napoli molto bello in questo film, che si caratterizza per la sofferenza dell’oggi ma anche per la speranza del domani» continua il sindaco.
«La grande sfida che abbiamo intrapreso è quella di riuscire a leggere la nostra città con gli occhi di chi la vive fuori dal mainstream».
Secondo Manfredi è necessario trovare una connessione con quei pezzi della città che sono fuori dalla lettura tradizionale.
«Solo così riusciremo a raggiungere l’anima profonda di Napoli e sapremo fare scelte che siano in linea anche con quello che i nostri giovani si aspettano dalla politica».
In che modo? Per il primo cittadino di Napoli l’utilizzo dei nuovi media è tra i migliori.
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