Luciano Pisanelli: “Ecco cosa mi piace del Cilento interno, ne parlerò ai miei amici chef”
Luciano Pisanelli é uno “scopritore di giacimenti enogastronomici”, ha soggiornato a Bellosguardo per qualche giorno e ha incontrato agricoltori, vignaioli, selezionatori di materie prime.
E’ nato in Valtellina, nel Nord della Lombardia, dove nasce e scorre l’Adda, il fiume protagonista del racconto manzoniano che simboleggia la purificazione di Renzo.
Una purificazione dovuta, sicuramente, alla purezza delle acque dell’Adda, come quelle del Calore che irriga i campi del Cilento interno
“Il Bitto storico – osserva Luciano Pisanelli – si produce sugli alpeggi della Val Gerola, in quota.
Le mucche in estate vengono portate in alpeggio e dal loro latte con una piccola aggiunta di latte di capra, non superiore al cinque per cento, si fa il Bitto storico”.
Poi ci sono altri formaggi come il Casera e lo Scimudin.
“No, é soltanto una passione”.
“Perché ritengo sia una terra di grandi produzioni.
Certamente il Cilento costiero é, da sempre, un luogo dove vengono coltivate su larga estensione verdure e ortaggi di eccellente qualità.
Pensiamo per esempio ai carciofi.
Ma nel Cilento interno, quello che chiamo Altro Cilento si scoprono produzioni molto particolari come il fagiolo di Controne“.
“Sono solo rapporti di amicizia. Se ho qualcosa da far conoscere ne parlo e faccio provare.
Molto spesso nascono relazioni virtuose perché consentono ai piccoli produttori di far conoscere i loro prodotti e ai cuochi di utilizzare prodotti di eccellenza che possono elevare i risultati in cucina”.
“Cucinare con una grande materia prima certamente influisce sul risultato finale del piatto”.
“Assolutamente sì, pensiamo per esempio al fagiolo di Controne.Un prodotto di straordinaria qualità che si avvale di un’acqua purissima che sgorga dagli Alburni. Un’acqua che potrebbe essere imbottigliata e venduta come acqua minerale. E con quest’acqua si irrigano i campi.
La filiera viene favorevolmente influenzata da questi elementi, oltre che dalla purezza dell’aria. Sono colture di eccellenza”.
“La peculiarità italiana é fatta da queste piccolissime realtà. Oggi sono in Cilento, ma potei parlare di altri territori.
Li chiamo giacimenti enogastronomici perché andrebbero valorizzati e potrebbero rappresentare la ricchezza della nostra agricoltura”.
“Penso al pomodoro, forse é meno conosciuto, ma dalla sua coltivazione nasce un prodotto straordinario. Penso anche al peperone”.
“Per la mancanza di una rete di relazioni che renderebbe celebri i prodotti in tutto il mondo.
Purtroppo, molto spesso, la promozione si basa soltanto sull’iniziativa personale di singoli agricoltori capaci di raggiungere le tavole più rinomate”.
“Questo può essere da una parte un problema, ma dall’altra un’opportunità. Rendere inaccessibili questi prodotti può diventare una sfida per chi vuole ricercarli”.
Parliamo di buona tavola e, spesso facciamo riferimento, alla tavola delle nostre nonne o delle nostre bisnonne, quando l’industrializzazione non era arrivata nelle aree interne del Paese.
“Oggi le colture di grano sono, prevalentemente, basate su selezioni di grani che favoriscono la resa, non la qualità.
So che in Cilento ci sono agricoltori che coltivano i grani antichi. La pasta e il pane fatti con questi grani può dare un grande prodotto, pensiamo per esempio all’ Ammaccata, l’antica pizza cilentana che cosa sarebbe se venisse realizzata con la farina industriale? Sicuramente dovremmo imparare a fare spesa”.
“Quello che mi viene in mente è Nino di Costanzo che su questi prodotti basa la sua cucina”.
“È un gioco di parole. Le tre stelle date a questi cuochi sono il riconoscimento per la grande passione, per la ricerca, per le materie prime e per le emozioni che sanno regalare ai clienti”.
“Uno dei ristoranti a cui sono legato da sempre é Nonna Sceppa.
Ricordo con emozione Raffaele Chiumento, con il quale facevamo lunghe conversazioni sulla ricerca delle materie prime, prodotti che il ristorante ancora utilizza grazie al figlio e al nipote.
Poi, fortunatamente, ci sono giovani chef che stanno dimostrando le loro capacità.
Al di là della loro formazione culturale hanno la sensibilità e la capacità di andare a riprendere i lavori svolti dal nonno.
Penso a Geppino Croce, che ho conosciuto due anni fa grazie ad un agricoltore. Ha un locale di famiglia, la Tenuta di nonno Luigi a Bellosguardo.
Il nome stesso indica una località di inarrivabile bellezza”.
“Agricoltori e vignaioli, custodi delle tradizioni”.
“Per quanto mi è possibile, cerco di diffonderle nella mia cerchia di amicizie.
Credo che sia un problema culturale. Una buona alimentazione vuol dire avere cura di se stessi. Bisogna essere attenti a cosa si mangia”.
“La grande distribuzione tende ad avere un prodotto sempre disponibile, facilmente reperibile. C’è un problema di logistica.
Chi può questi prodotti se li va a cercare, ma se devono arrivare sul mercato, regolarmente, tutto diventa difficile. Li cerca il grande chef”.
“Non bisogna accontentarsi di fare la spesa al supermercato dove si trova sempre tutto.
Bisognerebbe chiedersi: a gennaio i pomodori da dove arrivano? Le fragole a dicembre da quale Paese arrivano? Bisogna seguire la stagionalità”.
“Uso più oli, anche un olio cilentano di un olivicoltore molto attento alla coltivazione e alla trasformazione.
Cerco di abbinare ad ogni piatto un olio diverso per esaltare le caratteristiche del piatto”.
“Suddivido la pasta in più formati e ogni pastaio, secondo me, è bravo a realizzare uno o due formati”.
“Certamente le emozioni che ho ricevuto attraverso il cibo che ho assaggiato. Penso all’olio cilentano, ai fagioli di Controne, al peperone e al pesce che ho mangiato lungo la costa. E alle verdure preparate con le vecchie ricette delle nonne che devono la loro bontà alla qualità dei prodotti”.
“Molto presto”.
NAPOLI. Autotune? No, grazie! Ai Neri Per Caso basta la voce e noi lo sappiamo…
Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno hanno celebrato la VirgoFidelis,…
NAPOLI. Chi l'avrebbe mai detto che una ciabatta nei reni potesse far ridere così tanto?…
Sarà Diventare umani (Becoming Human) il filo conduttore della 55esima edizione del Giffoni Film Festival, in…
Il Sindaco Conte vince al Tar la battaglia in difesa dell’ospedale di Eboli. Pubblicata…
Salvatore Forte racconta il Giappone e la fine del gemellaggio tra Salerno e Tono di…
Leave a Comment