Giffoni Film Festival

Giffoni Film Festival 2024, svelato il manifesto della 54esima edizione

Giffoni Film Festival 2024, svelato il manifesto della 54esima edizione.

Due figure anonime che scrutano orizzonti opposti e lontani, due sagome prive di genere ed etnia sospese in un campo onirico.

Distanti, ma solo in superficie: sotto di loro c’è una fitta rete di connessioni che le ricongiunge in un nuovo legame.

È il manifesto che descrive “L’illusione della distanza”, il tema scelto per la 54esima edizione del Giffoni Film Festival.

Un’edizione che fino a pochi mesi fa rischiava di saltare, ma che ora è pronta a partire.

 

L’immagine del Giffoni Film Festival racconta “L’illusione della distanza”

 

Dal 19 al 28 luglio prossimi cinquemila giovani giurati, provenienti da oltre 30 Paesi, si ritroveranno a Giffoni per confrontarsi con un nuovo ed urgente tema: “L’illusione della distanza”

L’immagine che lo rappresenta è stata realizzata da un collettivo di undici artisti, composto da: Bianca Costanzo, Chiara Ferrante, Diana De Stefano, Elisa Patafio, Emma Graziani, Giulia Minella, Giusy Lambiasi, Leandro Forte, Marica Mastromarino, Simone Castelluccio, Venera Leone.

Il manifesto racconta la storia semplice di persone che si allontanano, spesso si ignorano, dimenticano, si separano. Poi, nel profondo della terra buia, immensa come il cielo, vasta come l’oceano, comprendono come le loro radici siano legate indissolubilmente.

 

 

 

Il collettivo artistico

 

Il collettivo artistico di Giffoni è un laboratorio residenziale composto da artisti provenienti da tutta Italia. Una piattaforma che coinvolge nuove generazioni in attività artistiche collaborative all’interno di un centro di creatività e trasformazione culturale.

Pittori, illustratori, fotografi, attori, musicisti e compositori, scrittori e artisti digitali si sono uniti, e continueranno a confrontarsi durante il Festival, per realizzare produzioni artistiche finalizzate al racconto dei temi e delle attività di Giffoni con un linguaggio inedito.

Un dialogo interdisciplinare che favorisce nuovi percorsi creativi, dunque, trascendendo i confini artistici tradizionali.

 

Il direttore artistico: «L’illusione è percepire le nostre culture come separate»

 

«Quelle radici rimandano ad un segreto degli alberi che noi, forse, abbiamo dimenticato – chiarisce il direttore artistico Luca Apolito – Apparentemente isolati in superficie, sono uniti da una rete sotterranea di radici».

«Questo sistema – continua – permette loro di comunicare, scambiare risorse, offrire sostegno reciproco, un ecosistema di cooperazione che sfida la nostra percezione di individualità separate nel mondo naturale.

In modo simile, tutti noi siamo connessi da reti invisibili di storia, tradizioni, esperienze, linguaggi e credenze.

Queste nostre radici culturali, sebbene non visibili, sono altrettanto reali e vitali. Ma come le radici delle piante comunicano tra di loro anche se appartengono a diverse specie, le nostre radici culturali comunicano e hanno comunicato in passato pur appartenendo a diverse culture.

L’illusione sta nel percepire le nostre culture e storie come separate e distanti, mentre sono intrecciate».

 

Il direttore generale: «Una narrativa che coltiva la bellezza nei luoghi più inaspettati»

 

«Attraverso la sperimentazione, in questo modello di attività collaborativa, il collettivo artistico consente alle persone di comunicare, connettersi e crescere insieme» spiega il direttore generale Jacopo Gubitosi.

«In tempi di cambiamento sociale e rivoluzione culturale, l’arte e la creatività svolgono un ruolo fondamentale. Alimentano l’immaginazione, raccontano trasformazioni e generano energia essenziale alle evoluzioni positive.

Il collettivo artistico incentra la propria missione nel connettere le quotidianità delle nuove generazioni, innescando così un impatto globale, nel segno di quella che è da sempre la mission di Giffoni.

Dal cinema alla letteratura, dal teatro alla grafica pubblicitaria, attraversando tutti i linguaggi dei nuovi media, mira a tessere una nuova narrativa artistico-professionale, collegando vite lontane e coltivando la bellezza e i valori della società nei luoghi più inaspettati.

Ancora una volta, dunque, Giffoni si propone come vetrina preziosa per le nuove generazioni».

 

 

 

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di Mariana Cavallone

Mariana Cavallone

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