Sarà un’estate all’insegna della grande musica quella organizzata nella storica tenuta borbonica, che si prepara ad accogliere il Carditello Festival.
Dal 5 luglio al 15 settembre cinque concerti e due opere liriche animeranno il suggestivo Galoppatoio di Ferdinando IV, ritornato di recente al suo antico splendore.
Organizzata dalla Fondazione Real Sito di Carditello, la rassegna si avvale del sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Campania e del Comune di San Tammaro.
Il Carditello Festival riaccende i riflettori sul territorio
La kermesse musicale è ideata per celebrare l’identità di un luogo, che ha saputo resistere alle ingiurie del tempo e agli sfregi della criminalità organizzata.
Considerato per decenni il simbolo del degrado e dell’abbandono nella Terra dei fuochi, oggi Carditello è un modello di riscatto e di inclusione sociale per l’intero territorio.
«Il Carditello Festival conferma le ambizioni della Fondazione, nella direzione tracciata dall’illuminata dinastia borbonica» afferma Maurizio Maddaloni, presidente della Fondazione Real Sito di Carditello.

Il programma del festival
Il programma della quinta edizione, presentato ieri a Napoli, è curato dal direttore artistico Antonello De Nicola e rappresenta un omaggio al Festival di Sanremo e agli artisti che lo hanno reso unico.
Ad aprire il cartellone, il 5 luglio, sarà il tour live di Alex Britti. Seguiranno i concerti di Simone Cristicchi e Amara il 10 luglio, di Ron il 19 luglio e di Fiorella Mannoia il 27 luglio. Chiuderà Sal Da Vinci il 12 settembre.
Previste anche due opere fuori programma: Il barbiere di Siviglia il 18 luglio con l’Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno e Cavalleria rusticana il 15 settembre in collaborazione con la Fondazione Luciano Pavarotti.

Carditello, location ideale di grandi eventi
Il festival musicale andrà, inoltre, ad integrare l’offerta culturale ed enogastronomica del sito borbonico.
La Fondazione sta, infatti, lavorando per rendere il Real Sito di Carditello la location ideale e il palcoscenico naturale di grandi eventi nazionali.
In che modo? «Puntando anche su degustazioni e prodotti tipici locali che, in occasione dei concerti, arricchiscono il percorso museale».