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Bassolino: “Mentre si parla di futuro, la città crolla sotto i nostri piedi”

di Ida Fornari

Bassolino: “Mentre si parla di futuro, la città crolla sotto i nostri piedi”

Non sorprende chi da tempo segue le attività di Sudd l’iniziativa di affrontare con un ciclo di incontri il tema assai cogente della questione urbanistica.

Sorprende, e questa volta piacevolmente, l’adesione di tante e di tanti studiosi del settore, amministratori ed ex amministratori, associazioni e cittadine e cittadini comuni che si interrogano sul futuro della città, il che fa sperare nello sviluppo di un ampio dibattito pubblico che accompagni le azioni dei decisori politici.

Già in altri incontri, ricordiamo per tutti, quello sul trasporto pubblico, era stato fatto esplicito riferimento alla questione urbanistica, per trovare soluzioni all’attuale inconciliabilità del diritto alla mobilità, considerato moderno diritto di cittadinanza, con un sistema di trasporto palesemente inadeguato alla città più grande dell’Italia Meridionale.

Ripensare la città come corpo vivente, la città con il centro storico più antico d’ Europa e nello stesso tempo città moderna aperta al futuro, in un momento storico di grandi trasformazioni degli assetti geopolitici, è stato e resta l’impegno di Sudd.

Ed ecco, dopo la breve presentazione delle iniziative future da parte di Bassolino, l’intervento del prof. Alessandro Dal Piaz che offre ad un uditorio molto attento e partecipe una dettagliata panoramica della situazione da cui si evince la mancanza di una visione strategica ai vari livelli dei soggetti decisionali con interventi slegati fra loro.

Ad oggi, la Regione ha iniziato un percorso di riforma della legge urbanistica, cui si oppongono le Associazioni ambientaliste, che si sono autoconvocate riproponendo la riscrittura del disegno legge ritenuto non emendabile; a livello comunale la Commissione permanente del Consiglio comunale ha esaminato un documento strategico che poi dovrà essere esaminato dal Consiglio comunale, in cui si sperava fossero contenute analisi delle criticità, delle cause, una ricognizione dei punti di forza e di debolezza rispetto alle criticità e alla formulazione di linee strategiche e linee tattiche per perseguire tali linee.

In realtà quello che è stato comunicato è un po’ diverso, in quanto l’Ass. all’Urbanistica ha esposto un obiettivo riassunto in tre aggettivi: Napoli città giusta, città sostenibile, città attrattiva- Obiettivo condivisibile- dichiara Dal Piaz- ma allo stato l’unico elemento certo è la gentrificazione del Centro storico che vede la trasformazione di interi parti del patrimonio immobiliare in attività turistico-alberghiere di breve durata.

L’iniziativa a Sudd

Altro punto di grande criticità è il rapporto città ed area metropolitana in quanto vaste aree considerate periferiche rispetto alla città sono invece centrali nei comuni di appartenenza dell’area metropolitana.

Si avverte inoltre la tendenza nella determinazione della struttura economica della città a lasciarsi influenzare dal contesto economico-sociali e non da puntuali analisi analitico-concettuali.

Il bello é che concludendo il suo articolato intervento, solo la compartecipazione di più soggetti sociali può, se non invertire la rotta, esercitare tuttavia una funzione di pressione e di controllo.

Preziose come sempre alcune puntualizzazioni di Bassolino, che primo sindaco eletto dai cittadini nel 1993, ritenne l’ urbanistica il suo più importante impegno.

“Ma-in fondo, che cosa è il Comune – chiede Bassolino- è l’urbanistica che significa in altre parole controllo pubblico dei suoli, declinazione di un disegno di città, di pubblico e privato insieme. A tale riguardo, circa cioè l’ aggiornamento del piano regolatore, approvato nel 2001 e divenuto legge nel 2004, si riscontra una certa ambiguità perché non si capisce se si tratta di volerlo aggiornare o si vuole redigere un nuovo piano regolatore. Aggiornare si può, tenuto conto che sono passati circa 20 anni, ma in che senso? Altra precisazione riguarda la visione della città metropolitana, visione che consente la collocazione di grandi quartieri della città napoletana nell’ area metropolitana, che- sottolinea Bassolino- è molto singolare rispetto alle altre realtà italiane perché si tratta di un ‘ area in cui vivono senza soluzioni di continuità circa 3 milioni di abitanti e con comuni di 70/80.000 abitanti che sono il doppio delle città medie italiane. E’ da questi numeri che si deduce l’importanza di una visione metropolitana della città”.

Relativamente, poi, al problema della gentrificazione del centro storico, a suo parere, siamo arrivati ad un punto limite perché l’onda eccessiva può stravolgere un assetto sociale ed economico secolare che da sempre ha connotato Napoli.

Infine, a conclusione di un dibattito ricco di proposte ed interventi, Bassolino suggerisce un saggio collegamento fra riflessione teorica e vita quotidiana, in riferimento alla mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria della città, perché -dice preoccupato – mentre si parla di futuro, la città crolla sotto i nostri piedi!
Il discorso è, dunque, appena cominciato, il percorso è già segnato.

Le prossime tappe sono nel Consiglio comunale, nella sede di Sudd e in tanti altri luoghi della città per discutere ancora di urbanistica perché urbanistica è partecipazione.

Bassolino: “Mentre si parla di futuro, la città crolla sotto i nostri piedi”

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