Mary Ellen Rizzo nuovo membro del consiglio di Paramus NJ

PARAMUS (NEW JERSEY). A trionfare alle elezioni tenutesi lo scorso 7 novembre per il rinnovo del consiglio comunale cittadino è Mary Ellen Pasquale Rizzo.

Mary Ellen Pasquale Rizzo vince con quasi il 50% in più dei consensi sui candidati democratici Maria Elena Bellinger e Nicholas Matahen. Assieme a lei il repubblicano Alfredo Nadera (già in carica).

Figlia di Anthony Pasquale, imprenditore originario del Vallo di Diano, Mary Ellen nasce a Hoboken nel 1980. La raggiungiamo telefonicamente per congratularci con lei e per farci raccontare le sue prime impressioni da New Council Woman Elect.

Congratulazioni per la sua vittoria. Se l’aspettava?

Questa vittoria è stata una vera sorpresa ed è una grande soddisfazione.

Mi impegnerò al massimo per poter realizzare il mio sogno, per me, ma soprattutto per la mia città. Sono molto felice di poter condividere questa gioia anche con gli amici italiani.

Sono stata in Italia molte volte, fin da bambina e non solo nel Vallo di Diano che è la terra dei miei genitori. Ho studiato, infatti, all’Università di Siena e ho molti ricordi che mi legano all’Italia.

Mary Ellen Rizzo insegna alla High School di Hackensack (NJ), è sposata con Dominick Rizzo e ha due figli: Francesca (16 anni) e Michael (13 anni).

Quella che l’ha vista trionfare è la sua prima esperienza in politica. Siederà al consiglio comunale di una città molto importante dello stato del New Jersey. Con i suoi circa 30mila abitanti, Paramus è una realtà residenziale, ma anche considerevole a livello industriale.

Anche il Sindaco della città, il repubblicano Christopher LaPiazza si dice soddisfatto del risultato.

Il più grande in bocca al lupo le arriva dalla sua famiglia, che da sempre la sostiene e continuerà a sostenere il suo impegno e i suoi ideali.

Una grande soddisfazione per la Campania e per il Vallo di Diano, che vantano comunità molto bene inserite negli Stati Uniti, soprattutto tra New York e il New Jersey.

Grazie al loro impegno, molte sono le associazioni “di paese” che si riuniscono più volte l’anno e che mantengono vive e intatte le nostre tradizioni.