Divertente, ironico, affabulatore. Claudio Bisio a Giffoni scherza con i giovani protagonisti della 53esima edizione del festival del cinema dei ragazzi, dedicato quest’anno agli “Indispensabili”.
L’attore, che debutta alla regia con “L’ultima volta che siamo stati bambini”, presentato in anteprima al festival, risponde ai ragazzi della Generator +18, che gli chiedono della sua ultima opera, dei suoi esordi, della scena comica italiana.
«Lundini mi piace tantissimo – commenta Bisio sulla rivelazione comica degli ultimi anni – ma non tutto ciò che è nuovo mi piace. Ad esempio sono “colluso” con Elio e le Storie Tese».
Poi aggiunge: «La parola “comico” è sia sostantivo che aggettivo. Fino a qualche anno fa pensavo di essere soltanto un attore comico, quindi aggettivo. Invece esiste il comico».
Bisio spiega la sua idea di comicità prendendo in prestito le parole del grande Dario Fo: «Se ridi tu, non ride il pubblico. Come una legge matematica».
“L’ultima volta che siamo stati bambini”, distribuito da Medusa Film, è il film che segna l’esordio alla regia di Claudio Bisio.
Presentato giovedì 20 luglio in anteprima al Giffoni Film Festival, il film arriverà nelle sale italiane il prossimo 12 ottobre.
Nel cast, oltre allo stesso Bisio, Federico Cesari, Carlotta De Leonardis, Alessio Di Domenicantonio, Antonello Fassari, Marianna Fontana, Lorenzo Mcgovern Zaini e Vincenzo Sebastiani.
Roma, estate 1943. Quattro bambini giocano alla guerra mentre attorno esplodono le bombe di quella vera. Italo è il ricco figlio del Federale, Cosimo ha il papà al confino e una fame atavica, Vanda è orfana e credente, Riccardo proviene da un’agiata famiglia ebrea.
Il 16 ottobre Riccardo viene portato via dai tedeschi insieme ad oltre mille persone del Ghetto. Grazie al padre Federale di Italo, i tre amici credono di sapere dov’è e, per onorare il “patto di sputo”, decidono di partire in segreto per convincere i tedeschi a liberare il loro amico.
I tre bambini non sono del tutto soli. Due adulti, infatti, partono per riportarli a casa: Agnese, suora dell’orfanotrofio in cui vive Vanda, e Vittorio, fratello di Italo. Lei cristiana e lui fascista litigano tutto il tempo: sono, infatti, molto diversi e, al contrario dei bambini, lo sanno benissimo.
Il doppio viaggio dei bambini e degli adulti nell’Italia lacerata dalla guerra sarà gioco e terrore, poesia fanciullesca e privazioni, scoperta della vita e rischi di morte: un’esperienza capace di imprimere il suo sigillo su tutti i personaggi coinvolti, cambiando la coscienza dei singoli e le loro relazioni. Fino al sorprendente finale.
La pellicola, tratta dall’omonimo libro di Fabio Bartolomei, è una coproduzione italo francese Solea, Bartlebyfilm, Rosebud Entertainment Pictures, in associazione con Medusa Film e in collaborazione con Prime Video.
È prodotto da Sandra Bonzi, Claudio Bisio, Massimo Di Rocco, Luigi Napoleone ed è coprodotto da Angelo Laudisa.
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