Giffoni Film Festival

Erri De Luca sull’Ucraina: «Indispensabile è qualcosa alla quale non possiamo sottrarci»

«Darsi una mano in questo nostro tempo, è questo l’indispensabile». Erri De Luca, ideatore dell’immagine ufficiale della 53esima edizione del Giffoni Film Festival, introduce così il tema “Indispensabili”.

 

Erri De Luca incontra i giovani della sezione Impact!

 

Ieri pomeriggio, lo scrittore napoletano ha incontrato i ragazzi della sezione Impact! riuniti nella Sala Blu della Multimedia Valley di Giffoni. A loro ha spiegato il significato della mano aperta, una mano che si fa leggere, una mano che legge il futuro.

 

 

«La mano ha cinque dita come cinque sono i sensi». A ognuno di essi è associata una parola: la vista al cinema, l’udito alla voce umana, l’odorato alla terra, il gusto al pane, il tatto alla carezza.

 

«La terra profuma, cambia continuamente la sua pelle, il suo odore. Il naso per me è la sede della memoria, sono gli odori che mi fanno ricordare» spiega De Luca.

 

Il gusto, invece, è legato al pane. «Il pane è parte dell’indispensabile. È quello che la comunità umana deve garantire a chiunque». La peggiore mortificazione del corpo umano è la fame. Ecco perché ognuno di noi ha una piccola responsabilità nei confronti del pane altrui.

 

 

De Luca sull’Ucraina: «Indispensabile è qualcosa alla quale non possiamo sottrarci»

 

 

Da qui il concetto di indispensabile, che è qualcosa che sentiamo di dover fare, alla quale non possiamo sottrarci: «Quando è scoppiata la guerra in Ucraina – racconta lo scrittore – con un amico abbiamo acquistato un furgone usato e siamo andati lì, nei posti in cui ci veniva chiesto questo piccolo aiuto. Una goccia nel deserto, sì, ma nessuna goccia nel deserto va sprecata».

 

Da quel momento i due amici hanno fatto ben dodici viaggi in Ucraina, un andirivieni indispensabile. «L’indispensabile è il compito che improvvisamente ti arriva e che non hai cercato. Non sei tenuto ad essere all’altezza del compito, ma non sei libero di sottrartene».

 

 

Indispensabile è la scrittura

 

 

Sollecitato dai ragazzi presenti in sala, De Luca racconta di quanto siano state indispensabili per lui la scrittura e la lettura: «Mi sono trovato a crescere in un appartamento pieno di libri, dentro quei libri ho trovato lentamente il modo migliore per avere a che fare con me stesso».

 

 

De Luca ai giovani: «Mai tirarsi indietro»

 

 

E alle domande dei giffoner sull’attualità risponde: «immagino questo tempo come un tempo di attesa, attesa che spunti una nuova rappresentanza, che non può non arrivare dal basso. Voi per me siete già una risposta. È la vostra voce che è destinata a trasformare questa società».

 

Il bello è che la gioventù di oggi ha capito che il futuro è una faccenda che non riguarda solo la propria realizzazione, ma il futuro dell’intero pianeta.

 

Quello che lancia è, dunque, un messaggio di speranza: «Ogni volta, di fronte a una nuova esperienza, il mio sentimento è di essere sgomento, di non essere all’altezza. Però non posso non provare a dare la mia risposta. Così, dopo mi rimane la consapevolezza di aver avuto quel poco di coraggio per non tirarmi indietro».

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di Mariana Cavallone

Mariana Cavallone

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