di Liberato Taglianetti
Come tanti di noi obbligati a cercare fortuna altrove quando si tornava al borgo, il nostro borgo per eccellenza ,si cercava con insistenza il volto di una figura, un personaggio che aveva condiviso con noi alcune tappe della vita.
Le solite facce ,i soliti negozi, alcuni ricordi persi per sempre, il bar, la piazza d’armi (stadio Dony Rocco), le partite al pallone, l’atletica leggera, il corso, le interminabili passeggiate, i primi gruppi musicali che davano prova della loro arte negli sposalizi allietando gli invitati e gli sposi.
Il nostro cominciò a suonare nella “jazzband” locale insieme a tanti virtuosi strumentisti sempre amati e stimati per il loro repertorio sempre vario e attento ai ballabili immancabili in una cerimonia di nozze.
Poi come sempre ultimati gli studi, l’università, il militare e ci si indirizzava verso città e paesi del nord Italia dove abbiamo dato prova del nostro impegno civile e sociale e culturale.
Nei mesi estivi davanti agli amati bar, nei vari incontri occasionali ci si confrontava trasmettendo esperienze e occasioni di lavoro che ci gratificavano nella recondita speranza che un giorno saremmo tornati a respirare l’aria fresca del Tenza come una volta.
Di lui ho saputo che aveva continuato a coltivare con passione l’amore per la musica con la sua chitarra e poi che aveva anche dato alle stampe dei libri importanti sulla storia della canzone napoletane e quella del proprio paese e in special modo quella che nell’ultimo conflitto mondiale aveva reso protagonista il proprio genitore in terra di Fiume.
Solo nel decennio scorso ho avuto modo di frequentarlo nell’associazione Aned di Altavilla Silentina ove abbiamo condiviso battaglie storiche e culturali favorendo l’attenzione sulle problematiche della questione ebraica e della memoria presentando agli alunni di varie scuole la storia e il racconto delle esperienze di ex deportati nei campi di sterminio durante la seconda guerra mondiale.
Anche grazie al suo impegno la sezione Aned ha ospitato nel piccolo borgo di Altavilla tanti ex deportati con cui abbiamo condiviso momenti unici di vicinanza e di valori che appartengono a tutti noi.
Caro Mino, hai speso bene la tua vita dandole un senso sempre a servizio della società e hai insegnato a tutti a farne parte degnamente.
Addio Mino Remolino, stasera canterai e suonerai con gli angeli in paradiso
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