COSENZA. C’è un lungo litorale nell’Alto Tirreno Cosentino, che si estende tra lidi sabbiosi e scogliere a strapiombo sul mare. È la Riviera dei Cedri, che incanta ogni anno migliaia di turisti e visitatori.
Questo tratto di Calabria deve il suo nome alla massiccia coltivazione del cedro e, in particolare, della varietà “Liscia diamante”, la più pregiata secondo la cultura ebraica.
Ogni anno, infatti, numerosi rabbini giungono a Santa Maria del Cedro per raccogliere il “frutto dell’albero più bello”, che utilizzeranno durante la tradizionale festa del Sukkot.
Il territorio della Riviera dei Cedri si estende per circa 80 chilometri tra i comuni di Tortora, ai confini con la Basilicata, e Paola.
Ecco alcuni scatti dalle località balneari più amate dai turisti.
Alta circa 100 metri sul livello del mare, l’isola di Dino è raggiungibile con la barca o con il pedalò dalla spiaggia di Fiuzzi, nel comune di Praia a mare.
La prima caratteristica che salta all’occhio è la presenza di piccoli bungalow a forma di guscio, fatti costruire dalla famiglia Agnelli negli anni Sessanta, ed ora in disuso.
Ma la vera ricchezza dell’isolotto sono le sue grotte naturali, come la Grotta azzurra e la Grotta del leone, chiamata così per la presenza di uno scoglio a forma di leone disteso.
La spiaggetta dell’Arcomagno, a San Nicola Arcella, è uno degli angoli più suggestivi della Calabria tirrenica e deve il suo nome al maestoso arco naturale che la racchiude.
È possibile accedervi a piedi e solo in presenza del personale addetto alla vigilanza.
Lungo il percorso, ricco di vegetazione mediterranea, è possibile ammirare in lontananza la Torre Crawford, un torrione di vedetta cinquecentesco, che ha fatto da cornice ad alcuni dei romanzi gotici dello scrittore americano Francis Marion Crawford.
Da non perdere i caratteristici vicoletti del centro storico di San Nicola Arcella.
La scogliera dell’Anjella è un susseguirsi di insenature e grotte naturali, luogo privilegiato per praticare snorkeling ed immersioni subacquee.
È formata da un piccolo “arcipelago” di scogli non molto distanti dall’omonima spiaggia libera. Qui, proprio in virtù del particolare pregio naturalistico del luogo, è vietata la posa di ombrelloni, sdraio e lettini.
Dal terrazzino che si affaccia sulla scogliera è possibile ammirare l’imponente Torre Talao, divenuta negli anni simbolo di Scalea.
Non si può lasciare Scalea senza aver visitato prima il borgo medievale, a soli tre minuti dal mare.
Per non perdere nessuno dei luoghi di maggiore interesse storico-artistico è possibile seguire l’itinerario che dal centro della città conduce ai ruderi del Castello Normanno, opportunamente segnalato da alcune targhe in ceramica, realizzate a mano da artigiani locali.
Altro gioiello naturalistico della riviera è l’isola di Cirella, una roccia calcarea alta circa 40 metri, sulla cui sommità si ergono i ruderi di una torre di avvistamento.
L’isolotto sorge di fronte all’omonimo abitato – nel Comune di Diamante – e, insieme all’Isola di Dino, allo scoglio della Regina – nel Comune di Acquappesa – e a Capo Scalea, rientra nell’area protetta del Parco Marino Regionale “Riviera dei Cedri”.
Piccola perla del Tirreno, la cittadina di Diamante è anche conosciuta come la “città più dipinta d’Italia”. Nelle vie del centro si possono ammirare, infatti, oltre duecento murales, realizzati a partire dagli anni Ottanta.
Tra gli ultimi quello che ritrae il pittore americano Jean Michel Basquiat, realizzato nel 2021 dal celebre street artist Jorit.
Da non perdere il Festival del Peperoncino, la rassegna gastronomica che da oltre 30 anni saluta la fine dell’estate festeggiando “l’oro rosso della Calabria”.
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