Si terrà dal 26 al 28 maggio la seconda edizione dell’evento “Un libro d’a…MARE” a Marina di Vietri sul mare (Salerno).
La fiera del libro è organizzata dal Comune costiero con il coordinamento del giornalista Antonio Di Giovanni, nell’ambito delle manifestazioni culturali ‘Vietri Cultura’ sotto la direzione artistica di Luigi Avallone.
La seconda edizione, patrocinata da Regione Toscana, Regione Campania, Provincia di Salerno, Comune di Vietri sul Mare, Proloco di Vietri sul Mare, Associazione Giornalisti Cava- Costa d’Amalfi, Italia&Friends e UNPLI Provincia di Salerno avrà come madrina la giornalista toscana Elena Tempestini. Nel ricco cartellone della prestigiosa kermesse culturale anche la mostra
“Parole in luce” che inaugurerà il 26 maggio alle ore 19:00 e accompagnerà le presentazioni di tutti i libri nella Torre Bianchi.
La ricerca artistica proposta da Gilda Pantuliano alias Fluida, eco artista salernitana, è una dichiarazione di amore per la lettura. Le opere sono realizzate con le pagine ancora leggibili recuperate da vecchi libri deteriorati a causa dell’umidità – destinati al cassonetto – che vengono dipinte, ritagliate e assemblate seguendo le suggestioni del testo con il quale, di volta in volta, l’artista interagisce. In una Italia che tende alla digitalizzazione culturale e che dedica sempre minor tempo alla lettura, la rivalutazione della parola scritta, in quanto memoria, potrebbe scongiurare il rischio di un impoverimento culturale irreversibile? Questa è la domanda di partenza della ricerca artistica che sottende l’opera. Alla virtualità si può e si deve opporre la matericità dell’oggetto-libro. Leggere è un’esperienza. Di piacere tattile, visivo, olfattivo, mentale, emotivo. Ed è con l’intento di preservare la memoria del libro come identità culturale che Fluida ha trasformato le pagine dei vecchi libri creando installazioni, oggetti e tele con le tecniche tradizionali della carta nelle quali, però, il testo è leggibile. Varie e colte le citazioni che emergono dalle opere. In “Mal d’Africa”, titolo di un brano di Battiato, colonna sonora di tutta la vita e fonte costante di ispirazione per l’artista, il testo de “La mia Africa” è ritagliato in migliaia di strisce trattate con pigmenti e spezie ed è trasfigurato in un enorme collare – tipico delle etnie del Kenia, luogo in cui è ambientato il romanzo della Blixen – fissato su tele dipinte con acrilico e fondi di caffè, in richiamo alla trama. La scelta delle cromie cita la “La zingara addormentata” di Rousseau il Doganiere, capolavoro ambientato nel deserto africano. La poliedrica Fluida, che padroneggia diverse tecniche e che vanta un curriculum costellato da un cospicuo numero di prestigiosi premi e riconoscimenti, in Parole in luce riesce a creare inediti parallelismi artistico-letterari- musicali coinvolgendo il fruitore in un viaggio profumato di carta stampata che ha come meta l’Altrove.
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