Il concerto di beneficenza natalizio del Rotary Club Campagna – Valle del Sele si svolgerà quest’anno sabato 17 dicembre alle 18.30 nella chiesa di Santa Lucia in Varano di Campagna.
La scelta di celebrare l’evento benefico rotariano nella Chiesa di Lucia è motivata dal Presidente Gaetano Pierro: “Con le amiche e gli amici rotariani abbiamo deciso di rendere onore alla devozione della comunità di Varano per Santa Lucia, un culto rafforzatosi negli anni. Insieme abbiamo ritenuto che sia giusto contribuire a conservare un bene al servizio di tutti che ha segnato la storia della chiesa e dei suoi protagonisti in Italia e in America. Per questa ragione tutti i proventi dell’evento di beneficenza saranno destinati al restauro dei banchi e al ripristino di alcune suppellettili”.
Il bello é che dopo i saluti del Presidente Gaetano Pierro e del sindaco Roberto Monaco è prevista l’esibizione del soprano Katerina Furstova accompagnata all’organo da Massimo Blasone.
Il ricco programma di musica sacra prevede le arie di Antonio Vivaldi “Nulla in mundo pax sincera”, di Georg Friedrich Händel “He shall feed his flock”, di Wolfgang Amadeus Mozart “Laudate Dominum”, di César Franck “Panis Angelicus”, di Max Reger “Mariae Wiegenlied” e di Giuseppe Verdi “La Vergine degli Angeli”.
I brani musicali saranno intervallati dalla declamazione di Felice Scermino delle poesie “‘O palummo janco” di Michele Galdieri, ‘ O Miercuri’ d’a Madonna ‘o Carmine di Ernesto Murolo.
La storia della chiesa di Santa Lucia in Varano nasce dalla devozione di Vincenzo De Luna e Carolina Pantuliano, una storia di forte fede per la Santa protettrice della vista.
In un’intervista del settimanale “Agire” del dicembre 1997 il devoto Nunziante Pantuliano aveva raccontato le ragioni che avevano spinto i devoti a costruire la chiesa di Santa Lucia.
Chi scrive queste righe é l’autrice di quella intervista e la ripropone per salvarne la memoria.
A gruppetti sorvegliati dalle maestre gli alunni della scuola elementare di Varano, ridente frazione di Campagna, affollano la chiesa di Santa Lucia.
È venerdì 13 dicembre e tutti vogliono rendere omaggio alla Santa protettrice della vista. Il parroco don Gennaro Parisi osserva soddisfatto i bambini che in fila si apprestano a prendere posto.
Lucia era una ragazza di famiglia nobile che visse a Siracusa fra il terzo e il quarto secolo. Si sa per certo che distribuì la sua dote ai poveri.
Accusata di essere cristiana al prefetto Pascasio, fu condannata alla prostituzione dalla quale riuscì a rifuggire.
Morì martire e viene invocata in relazione alla leggenda secondo cui la sarebbero stati strappati gli occhi.
Per conoscerne meglio le ragioni, abbiamo rivolto alcune domande a Nunziante Pantuliano, ultimo fratello di Carolina Pantuliano, sul cui terreno fu edificata la Chiesa.
Nel 1922 il marito di mia sorella Carolina, Vincenzo De Luna, perse la vista e, disperato, chiese a Santa Lucia la grazia della guarigione: in cambio le avrebbe donato una statua e, ogni anno, il 13 dicembre avrebbe organizzato una festa in suo onore.
Miracolosamente dopo un paio di mesi Vincenzo riebbe la vista.
Fu una grande gioia per noi e, sebbene fossi un ragazzino, ricordo benissimo quell’episodio.
Mia sorella Carolina piangeva dalla gioia!
Così, se dovette tener fede al voto
. E Vincenzo e Carolina. commissionarono la statua di Santa Lucia e organizzarono una festa grandiosa.
“No, perché la statua fu collocata nella vecchia chiesa di Oppidi.
Nel 1927, Carolina e Vincenzo emigrarono in America, ma tennero sempre fede al voto fatto a Santa Lucia.
E ogni anno si preoccupavano di sostenere le spese per la festa del 13 dicembre che noi regolarmente organizzavamo”.
“Nel 1952 mio padre Gelsomino Pantuliano divise i suoi beni fra i suoi otto figli. A Carolina spettò un terreno di tredici are, che, ovviamente, non poteva coltivare.
Così io e mia sorella Costantina chiedemmo a Carolina il permesso di edificarvi una chiesa in onore di Santa Lucia”.
“La guarigione miracolosa di mio cognato aveva colpito un po’ tutta la famiglia. Eravamo molto poveri, ma avevamo tanta fede.
Santa Lucia avrebbe guidato i nostri passi, ne eravamo sicuri.
Così realizzammo un sogno”.
“Credo la Provvidenza. Come già detto, eravamo molto poveri.
Tanto che mia sorella Costantina propose di costruire semplicemente una cappella, ma poi ci ripensammo e firmammo una serie di cambiali che puntualmente riuscimmo a pagare.
Era il 1952 e la prima pietra fu posta dal vescovo di Campagna monsignor Giuseppe Maria Palatucci”.
“Dietro la chiesa c’era un uliveto che nessuno voleva coltivare. Così, anche per dare una rendita alla chiesa, nel 1985 decidemmo di abbattere gli ulivi e di costruire il campo da tennis”.
“Io ho sempre avuto fede e Santa Lucia lo sa bene”.
La chiesa di Varano costituisce oggi l’unico luogo di incontro e di aggregazione per i bambini, i ragazzi e i giovani.
Ogni domenica il parroco di Serradarce vi celebra la Santa Messa, il sabato quattro catechiste preparano i bambini per la prima Comunione e i ragazzi per la cresima, un gruppetto di giovani ha costituito un coro che vi si riunisce per provare i canti liturgici.
Nella piazza antistante i ragazzi trascorrono le loro serate e nel campo da tennis disputano entusiasmanti tornei di tennis e di calcetto.
Don Gennaro Parisi ha concluso la celebrazione, i bambini si avviano all’uscita, le maestre stentano a far rispettare la fila.
Qualcuno offre una monetina in cambio di un’immagine di Santa Lucia.
Li osservo e mi chiedo, sapranno di Vincenzo e di Carolina del voto e delle promesse mantenute?”
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