Il Cammina, cammina Lombardia si apre dalla Valtellina con la Torre fortificata di Mancapane, una dei pochi esempi delle Alpi Retiche, torre di guardia guelfa dominante sul Castello di Grumello ghibellino, contrapposto all’ingresso della valle.
Le trattorie a conduzione familiare sono molte in queste propaggini vissute con probità, riservatezza e cura.
Dagli sciatts, formaggio valtellinese, alpino, filante, ricoperto da pastella e poi fritto in padella, ai famosi pizzoccheri di grano saraceno. Il tutto da assaporare con vini locali delle cantine Nera, Sassella, Grumello.
Il Cammina, Cammina Lombardia ci conduce sopra Sondrio, attraverso passeggiate tra i vigneti a terrazzamento, castagneti e i condotti delle centrali idroelettriche con le loro dighe.
Sondrio è una città capoluogo, in realtà un grande paese con la sua centrale Piazza Garibaldi, l’elegante Hotel della Posta, il Teatro Sociale e tanti locali di conversazione e aggregazione oltre che di consumo. Un tappeto verde sintetico favorisce le corse dei più piccoli e il chiacchiericcio di ragazzi e adulti. Il palco, allestito per le manifestazioni estive, ospita musicisti, danzatrici e cabarettisti e la piazza si riempie di applausi.
La sua provincia si estende fino al confine con la Svizzera. Verso Bormio il Cammina, Cammina Lombardia incontra Grosio con i suoi due castelli, quello più antico di San Faustino, medievale, e quello visconteo, restaurato nel 1800, subito a ridosso.
7000 anni a. C , i Camuni lasciarono tracce non solo in Val Camonica, ma anche qui a Grosio. Si chiamano Incisioni Rupestri, graffiti in bianco, graffiando la roccia raffiguranti uomini stilizzati, adoranti o in postura da lottatore.
La Val Camonica ci attira, ma è già provincia di Brescia. Il Cammina, Cammina Lombardia ci porta al Passo del Mortirolo. Trenta tornanti che i ciclisti del Giro d’Italia e di tutta Europa conoscono bene e soffrono.
Miriam, classe 1993, gestisce il Rifugio del Lago Mortirolo. E’ occupata a passare l’ordine di vini, grappe, liquori, distillati senza pro memoria o annotazioni. Tutto viene elencato in quantità precise, fidandosi della propria mente.
Giovanna, ex insegnante e ultima delle fortunate pensionate baby, gestisce con la famiglia il Rifugio Ventina della Valmalenco, in provincia di Sondrio.
“Guardate la fotografia del 1940” dice, mostrandola “il ghiacciaio del Monte Disgrazia arrivava fin quaggiù. Si è ritirato, ma resta, tuttavia, uno dei ghiacciai meno compromessi in questo arco alpino, perché esposto a nord.”
No, da giugno ad ottobre, a volte fino a novembre. In quel periodo la cucina è aperta ad ogni ora.
No, sono gli uomini. Io servo ai tavoli e faccio conversazione con i clienti. Socializzo.
Racconta, infatti, di sua nonna, morta a 104 anni e pioniera nell’attività alberghiera a Chiesa in Valmalenco, centro turistico e sciistico ai piedi della funivia che conduce alle piste del Rifugio Palù.
Donne capaci, caparbie, pragmatiche, affascinate anzitempo da questi luoghi. Valli glaciali dai larici millenari, natura incontaminata, torrenti ricchi di acque fredde rinfrescano il Cammina, Cammina Lombardia.
E noi che li percorriamo da turisti rispettosi? Possiamo solo ringraziare e contemplare la luna piena, gigante che sorge dietro il picco Rodes della Valtellina, proprio di fronte al nostro terrazzino, Che emozione!
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