La magia di Marco Mirra
Marco Mirra fin da bambino coltivava un sogno: voleva diventare cardiologo.
Il cardiologo, si sa, é lo specialista che si occupa del cuore.
Esiste un organo più importante del cuore? Forse no.
Marco si era prefissato un obiettivo impegnativo.
L’intelligenza, lo studio e la costanza non gli mancavano.
Marco non si sottraeva, studiava senza sosta, senza risparmio di energie.
Lasciava un po’ di spazio solo per gli amici.
Non si può vivere senza amici e Marco lo sapeva bene.
Aveva scelto liberamente la sua strada.
E così studia, si impegna e molto presto si laurea in medicina, poi si specializza in cardiologia a pieni voti.
Il sogno diventa realtà.
Perché i sogni si realizzino c’é bisogno di tenacia e Marco ha tenacia da vendere.
In men che non si dica si ritrova cardiologo all’ospedale di Eboli, lo stesso luogo di lavoro del suo papà, Giuseppe Mirra, stimatissimo medico analista.
Ormai é fatta.
E’ felice Marco, é felice la sua famiglia, sono felici i suoi colleghi, sono felici i suoi amici.
Il dottor Marco Mirra rivela prestissimo tutto il suo talento, e diventa dono prezioso per i pazienti, una risorsa per l’ospedale di Eboli.
Sembra tutto perfetto.
Ma le immutabili decisioni della sorte avevano previsto altro.
“Un crudele destino lo strappa nel fiore degli anni distruggendo il suo sogno e quello di tutta la sua famiglia”.
Marco ci ha lasciati eppure Marco é vivo e presente anche in chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Il bello é che Marco é vivo, inutile negarlo.
“Ma c’è anche una realtà diversa – dice Annamaria Cataldo, la madre di Marco –
quella di un paese che si stringe intorno a noi mostrandoci affetto e tanta solidarietà”.
Affetto e solidarietà che si toccano con mano ovunque, anche nell’altra “famiglia di Marco”, la cardiologia che “ci ha voluto dimostrare che il mio gigante buono non é andato mai via”.
A Marco Mirra é intestata l’emodinamica dell’ospedale Maria SS. Addolorata di Eboli.
Marco Mirra vive nella maratona di San Pio.
Marco vive nel Memorial “Sergio Fiorillo” con il Premio Marco Mirra dedicato quest’anno a Stefano Bianconi.
Marco vive nelle iniziative di solidarietà.
Vive nei fratelli Carlo e Bruno, giovani e stimatissimi professionisti.
Marco vive fra i sui colleghi.
Il 26 marzo si sono riuniti in convegno sul tema “Quando l’aritmologia e l’emodinamica finiscono per incontrarsi”.
Una giornata di studi in memoria di Marco.
“È inutile descrivere la mia emozione, il mio cuore va a mille.
Un plauso a loro che spendono tutte le energie per migliorare sempre di più la qualità del loro impegno quotidiano nel mettendoci amore e passione – continua Annamaria Cataldo – mi sento onorata di
appartenere alla cardiologia, oramai ne faccio parte.
Stando in mezzo a loro, avverto di più la presenza di mio figlio.
Loro, nel vedermi, si emozionano perché, proprio come me, sentono Marco più vicino.
Il mio gigante buono ci consente di realizzare questa magia”.
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