SALERNO. Una nuova ricerca sul virus Sars-Cov-2 è stata pubblicata sulla rivista medica Vaccines.
Lo studio è condotto da Carlo Brogna, ricercatore della Craniomed group, insieme a Marsanconsulting (Napoli) e ISB Ion Source (Milano).
Ne parliamo con Luigi Montano, UroAndrologo dell’ASL di Salerno, fra i coautori dello studio.
Dottor Montano, qual è la scoperta scaturita da questo nuovo studio sul Covid?
Attraverso il nostro lavoro siamo in grado di affermare che il virus SARS-CoV-2 è in grado di infettare anche i batteri del microbioma umano.
Assieme a Marina Piscopo, docente di biologia molecolare del Dipartimento di Biologia dell’Università di Napoli Federico II e diversi biologi internazionali, abbiamo analizzato colture di batteri del microbioma umano e SARS-CoV-2 al microscopio elettronico e a fluorescenza. I risultati ottenuti hanno mostrato il legame esistente tra batteri e virus.
Quali sono le implicazioni?
Il virus è in grado di replicarsi nei batteri, sui quali sono state eseguite analisi molecolari quando sono stati infettati dal virus. In pratica il Covid è in grado di annidarsi e infettare i “batteri buoni” dell’intestino umano, agendo come batteriofago.
In che modo lo studio è da ritenersi utile anche sulle patologie da “Long Covid”?
Grazie a questa scoperta, ci appare giustificato l’uso degli antibiotici. Di fatto questi riducono diversi batteri intestinali sottraendoli al virus.
Inoltre si apre la strada anche a possibilità vaccinali orali e a ridurre le tossine che sono da tanti considerate come responsabili del Long Covid.