MILANO. Leggera, soffice e preziosa…esiste al mondo una donna che non vorrebbe lasciarsi avvolgere in un abbraccio di seta? Grazie alle sue peculiarità, la seta scivola fluida sul corpo donando eleganza ad ogni creazione, dagli abiti alla lingerie, fino ad arrivare al più iconico degli accessori: il foulard. Lo sa bene Claudia Lotierzo, fondatrice e direttrice di Ornamentum, che per il lancio del suo brand è partita proprio dal foulard in seta: «un articolo che – ci spiega – non perde mai stagionalità di vendita e che può contare su una fibra versatile, resistente e che fa bene alla pelle e ai capelli». Oggi la sua azienda, con sede a Legnano in provincia di Milano, realizza anche pochette, colletti, abiti e gonne, coniugando la tradizione sartoriale del Made Italy con la modernità della boutique online.
Claudia, perché hai deciso di investire proprio nella seta?
«Ho scelto di investire nella seta perché, rispetto ad altri tessuti, si avvicina molto di più a quelle che sono le mie linee di vestibilità e, grazie a determinate caratteristiche, non passa mai di moda. Si tratta, infatti, di un tessuto che garantisce respirabilità ed isotermia, dunque può essere indossato in qualsiasi periodo dell’anno, ed è anche una delle fibre più resistenti che ci siano: un tempo veniva utilizzata per realizzare i materassi. Puntando sulla seta, però, ho scelto anche di avvalermi di un metodo di lavorazione che andasse di pari passo con la qualità della fibra e questo non poteva che essere un metodo sartoriale. Tutto quello che va oltre il taglio, per cui utilizziamo dei macchinari, è sempre realizzato a mano, dalle cuciture alle rifiniture».
Come ti sei avvicinata alla moda?
«All’inizio non è stato facile, anche perché ho studiato Economia e la moda non era proprio il mio settore. Poi sono diventata socia in un’azienda di esportazione tessuti, dove ci occupavamo di ricerca e di sviluppo di nuovi mercati. Lavorando in quel contesto cominciavano a piacermi sempre di più le tecniche di utilizzo e di lavorazione dei tessuti e man mano mi sono resa conto che la moda stava diventando una vera passione».
C’è stato un momento nella tua vita in cui hai capito che la tua strada era questa?
«Ho capito definitivamente di voler lavorare nella moda nel 2017, quando ho avuto l’opportunità di partecipare alla Digital Fashion Week in Indonesia. Tutti gli altri brand erano eccellenze del Made in Italy, con una storicità e una familiarità nel settore della moda maggiore della mia. Confrontandomi con quella realtà sono riuscita però ad ottenere risultati che andavano ben oltre le mie aspettative – come, ad esempio, la possibilità di aprire un pop up store subito dopo – e ciò mi ha stimolata a studiare e ad intraprendere nuovi master nel settore. Da lì ho capito che potevo andare in quella direzione. Dopo la Digital Fashion Week ho fatto tanti passi in avanti, ho rischiato molto di più per l’azienda e le strade si sono aperte in maniera completamente diversa. La presa su un territorio estero mi ha permesso, inoltre, di affermarmi più facilmente anche in Italia».
Parlami del tuo brand: cos’è e come nasce Ornamentum?
«Ornamentum nasce proprio dalla volontà di creare un’azienda mia, unendo le mie competenze alla mia passione per la moda. Il brand vuole rappresentare una donna che riesca a dominare con lo stesso outfit più contesti: l’ambiente familiare, un aperitivo con un’amica, un appuntamento importante dopo il lavoro. Per questo motivo la maggior parte delle nostre creazioni possono adattarsi a situazioni differenti a seconda di come le abbini agli accessori. Il cliente Ornamentum è una donna esigente, attenta a determinati dettagli, consapevole di scegliere un abito o un accessorio in seta e in tiratura limitata. Non produciamo mai oltre 3000 pezzi di un capo all’anno».
Nuovi progetti in cantiere?
«Sicuramente un’apertura in Cina, che avevamo programmato già per il 2020 e che abbiamo dovuto interrompere a causa della pandemia. Poi riprenderemo anche con shooting e programmi televisivi. Nel frattempo stiamo implementando un nuovo magazzino per le spedizioni, che utilizzeremo per ricoprire nuove zone. Attualmente lavoriamo su diversi distributori esteri, mentre con l’online lavoriamo soprattutto in termini italiani».
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