Un mio caro amico filosofo e scrittore dice spesso che il bello è bello anche quando è brutto. È chiaramente un paradosso, un ossimoro. Affermare che il bello è bello anche quando è brutto è più di un pugno nello stomaco. Eppure, a ben riflettere questo breve aforisma contiene un fondo di verità.
Nell’atto creativo quello che conta è soprattutto l’idea, l’intenzione del bello, anche se poi l’esito non sarà del tutto conseguito. Questo era certamente l’approccio che gli artisti e gli artigiani del passato avevano con la creazione.
In una società come la nostra votata sempre più al consumismo, all’uso e getta, alla produzione di massa manca del tutto l’idea del bello, anche se l’esito potrebbe anche essere accettabile. Ad ogni modo si tratta quasi sempre di copie, di cloni, privi d’anima e forza espressiva.
Sono sempre più convinto che il bello oggi bisogna cercarlo con il lanternino, in quelle poche botteghe artistiche o artigianali sopravvissute alla produzione su larga scala, dove l’idea, la progettazione, le fasi di sviluppo, la lavorazione manuale sono alla base di una creazione.
Forte di questi convincimenti, mi piace entrare in quelle botteghe dove in primo piano vedo gli arnesi del mestiere esposti sul banco, e vedo qualcuno con un camice o una tuta intento a dare forma alla materia.
Un po’ di giorni fa sono entrato nella bottega d’arte orafa di Michele Affidato a Crotone, al numero 30 di via Pitagora, dove si studiano forme, si mettono a punto idee, si fanno schizzi e disegni per realizzare gioielli e oggetti in oro e argento per lo più artigianalmente. Il procedimento creativo si basa sullo studio, sulla conoscenza storica dei gioielli, partendo dai greci per arrivare ai romani e via via ai bizantini, ai Borboni, e sulla padronanza delle proprietà dell’oro e dell’argento.
Si tratta di gioielli e oggetti che abbinano forma, conoscenza, abilità nella lavorazione con l’anima che un vero artista sa far emergere dalla materia per trasferirla all’oggetto che realizza.
Il maestro Michele Affidato https://micheleaffidato.it/collezioni-gioielli/ ha fatto a lungo gavetta perché già a dodici anni era in bottega riuscendo a conciliare lo studio con l’apprendistato e il lavoro, con l’occhio sempre attento a carpire un segreto ai maestri che lo avevano in affidamento.
Man mano che passava il tempo la sua passione per l’arte cresceva e si rafforzava e una volta autonomo nelle scelte e nelle decisioni non volle dedicarsi alla produzione di oggetti e gioielli tutti dannatamente identici.
Era pronto ad accettare qualsiasi sfida il mercato o il committente avrebbero voluto lanciargli, passando così ai pezzi unici, interamente progettati e realizzati da lui.
Dire che non ha fatto fatica Affidato ad imporsi all’attenzione dell’Italia e del mondo sarebbe riduttivo, ma una volta che è riuscito a connotarsi come uno fra i più bravi gioiellieri del mondo non è stato difficile per lui aprire porte e scalare luoghi e simboli che per uno che viene da una provincia dell’estremo Sud, sempre più penalizzata dalla disoccupazione e impoverita dall’emigrazione, sembravano assolutamente un tabù.
Ora Affidato è presente in tutte le grandi manifestazioni che si svolgono in Italia e nel mondo, creando premi per manifestazioni nazionali e internazionali. Da anni è una presenza costante in mostre e sfilate di moda, realizzando anche gioielli per personalità del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura.
Molti gli incarichi ricevuti, tra i quali spiccano i premi speciali che da diversi anni realizza per il festival di San Remo.
Nel corso della sua esperienza artistica, affascinato e appassionato dell’arte sacra, ne ha approfondito lo studio e la ricerca, realizzando diverse opere per chiese e autorità religiose.
È stato inoltre ricevuto in Vaticano numerose volte dagli ultimi tre Pontefici, che hanno dato la loro benedizione alle opere di arte sacra da lui realizzate. Per Papa Benedetto https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Benedetto_XVIe Papa Francesco https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Francesco ha anche realizzato lo Stemma Papale.
Tra gli incarichi ricevuti, uno dei più prestigiosi è stato quello di realizzare i nuovi Diademi per l’icona della Madonna di Czestochowa http://www.santiebeati.it/dettaglio/91095 una delle Madonne più conosciute al mondo e tanto amata da Giovanni Paolo II.
Non ultimo, ha ricevuto il prestigioso incarico dalla CCEE “Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa” che gli hanno commissionato delle opere per farne dono a Sua Santità Papa Francesco, Benedetto XVI, Papa emerito, e al Presidente della Repubblica Italiana l’Onorevole Sergio Mattarella https://www.quirinale.it/page/biografia in occasione del 50° anniversario della CCEE.
Numerosi anche i riconoscimenti laici ricevuti, tra i quali vorrei ricordare la nomina ad ambasciatore nazionale dell’Unicef da parte della presidente nazionale Carmela Pace, cerimonia che si è svolta nella sala consiliare del Comune di Crotone.
La storia personale del maestro Affidato smentisce i tanti luoghi comuni di un Sud immobile e tagliato fuori dai grandi movimenti culturali. Quando c’è la passione, la competenza, la volontà non c’è ostacolo che non si possa superare, magari faticando di più rispetto a chi parte avvantaggiato.
Inoltre, il maestro Affidato è stato sempre consapevole di dover onorare al meglio il fardello che il glorioso passato della Magna Grecia, quando la sua città natale, Crotone, era al centro del mondo dal punto di vista culturale, medico, sociale, storico e sportivo. E lo ha fatto con la modestia di chi sa che le montagne si scalano con la forza della volontà e a piccoli passi.
Onore, quindi, ha un maestro che ha saputo abbinare passato e contemporaneità nel modo migliore e in uno degli ambiti più affascinanti della creatività.
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